alburni, cilento e diano

«Stato di crisi per i produttori di castagne»

SICIGNANO DEGLI ALBURNI. Anche quest’anno il cinipide del castagno ha messo in ginocchio i produttori della provincia di Salerno che hanno subìto un crollo della produzione che si aggira intorno al...

SICIGNANO DEGLI ALBURNI. Anche quest’anno il cinipide del castagno ha messo in ginocchio i produttori della provincia di Salerno che hanno subìto un crollo della produzione che si aggira intorno al 95%. Il problema riguarda in particolar modo una decina di comuni dove ci sono centinaia di ettari vocati alla castanicoltura. Nell’area degli Alburni e del Cilento, a subire ingenti danni sono stati i coltivatori di Stio Cilento, Roccadaspide e Magliano Vetere. A questi si aggiungono quelli dei comuni di Acerno, Calvanico, San Cipriano e Giffoni Valle Piana.

Alcuni comuni stanno valutando se chiedere lo stato di calamità naturale per far fronte al danno economico subìto dai produttori. «Quest’anno la situazione è tragica – ha spiegato Ernesto Millerosa, sindaco di Sicignano degli Alburni – perché la produzione è stata quasi azzerata a causa non solo del cinipide ma anche per le gelate che si sono verificate durante l’inverno». Nei giorni scorsi, il comune di Stio Cilento, con una delibera di giunta, ha formalizzato la richiesta dello stato di calamità naturale alla Regione e al ministero delle Politiche agricole e forestali denunciando una perdita del cento per cento di prodotto per il 2016.

In tutta la provincia di Salerno sono circa cinquemila gli ettari di terreno vocati alla castanicoltura. La Coldiretti aveva previsto già nei mesi scorsi che il 2016 sarebbe stato un anno nero per il settore. E così è stato, visto che il calo della produzione è stato peggiore di quello del 2014 quando il crollo fu dell’85 %.

Anche nel Vallo di Diano la situazione è drammatica. A San Rufo, il sindaco Michele Marmo con una ordinanza ha previsto sanzioni amministrative che arrivano a 150 euro nei confronti di chi sarà sorpreso a raccogliere le castagne in un bosco di proprietà del Comune, in località Liverti. La decisione del primo cittadino scaturisce dalla circostanza che il castagneto comunale è interessato dalla raccolta dei frutti da parte degli operai della Comunità montana Vallo di Diano. I trasgressori verranno puniti con la sanzione amministrativa e il raccolto verrà sequestrato.(e.c.)

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