Statale amalfitana Trentasei chilometri di insidie e pericoli

VIETRI SUL MARE. È considerata una delle strade più belle e panoramiche del mondo. Ma probabilmente la Statale amalfitana, trentasei chilometri mozzafiato, tutta curve e strettoie, è anche una delle...

VIETRI SUL MARE. È considerata una delle strade più belle e panoramiche del mondo. Ma probabilmente la Statale amalfitana, trentasei chilometri mozzafiato, tutta curve e strettoie, è anche una delle carrabili più pericolose. Uno status che deriva dalla sua particolare conformazione che ne fa una delle vie più difficili in cui guidare, anche per via della scarsa manutenzione.

Già, perché, incredibilmente, il percorso che va da Vietri sul Mare a Positano, che dovrebbe essere il biglietto da visita di uno dei comprensori turistici più conosciuto del globo, è caratterizzato da uno stato di abbandono. Così capita che semafori installati provvisoriamente per regolare il traffico a senso unico alternato, restino attivi per tanto tempo. Come succede poco prima dell’hotel Voce del Mare, in un tratto rientrante nel comune di Vietri sul Mare, dove da più di due mesi, apparentemente senza alcuna plausibile spiegazione, la carreggiata è delimitata e la circolazione regolata da un impianto semaforico. Così la “strozzatura” resiste a tutto e a tutti, senza che nessuno prenda provvedimenti, né l’Anas, tantomeno il comune di Vietri, e il problema sembra non interessare nessuno.

Le brutture della 163, comunque, sono talmente tante che sarebbe difficile fare una lista completa. Nonostante i lavori di allargamento della striscia di asfalto, portati a termine dall’Anas, ai mali atavici dell’Amalfitana si sono aggiunti ulteriori disservizi. Come la pericolosa mancanza, in alcuni tratti, di alcune ringhiere di delimitazione della carreggiata, che sono stati “sostituiti” con assi in legno oramai entrate a far parte del paesaggio.

La scarsa manutenzione, tuttavia, sembra essere un denominatore comune per le vie di accesso al comprensorio amalfitano. Perché anche l’altra principale arteria, il Valico di Chiunzi, è abbandonato al proprio destino senza che nessuno faccia nulla. In questo caso la competenza dovrebbe essere della Provincia, ma da tanto tempo la condizione della via è veramente ai limiti della praticabilità. E così bastano poche gocce d’acqua per trasformare il percorso che dall’Agro nocerino conduce sulla Divina, in una pista di pattinaggio.

Gaetano de Stefano

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