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Stasera in scena all’Azienda del Gas il mito di Babele

SALERNO. Si possono parlare un’infinità di lingue diverse, dicendo alla fine le stesse parole. È questo il messaggio che vuole trasmettere la rappresentazione “Babel 012”, in scena stasera alle 21...

SALERNO. Si possono parlare un’infinità di lingue diverse, dicendo alla fine le stesse parole. È questo il messaggio che vuole trasmettere la rappresentazione “Babel 012”, in scena stasera alle 21 all’auditorium dell’azienda del gas. Lo spettacolo è costituito da un atto unico ed è il frutto di un lavoro di traduzioni di testi latini e greci, incentrati su alcuni miti che parlano all’uomo contemporaneo con la medesima forza con cui si rivolgevano agli antichi. In particolare ad essere raccontato sarà il mito della torre di Babele la cui costruzione, come narrato nella Genesi, fu iniziata da uomini che parlavano tutti la stessa lingua, ma che furono puniti per la loro tracotanza da Dio, il quale confuse le loro lingue, disperdendoli. L’attenzione sarà poi portata sul cieco indovino Tiresia, che ebbe modo di sperimentare cosa significa essere uomo ed essere donna e fu punito da un’adirata Era. Il mito della trasformazione di Atteone in cervo ad opera della divina Artemide, che volle così punirlo per aver sbirciato le sue nudità, si abbinerà alla storia della ninfa Aretusa che, per sfuggire all’amore di Alfeo, pregò la dea della caccia di trasformarla in una fonte. Lo spettacolo sarà portato in scena dalla compagnia “Kalokagathoi”, composta dagli attori Simona Fasano e Marcherita, oltre che da Francesco Puccio che ha curato anche regia e drammaturgia della rappresentazione. Le musiche sono di Simone Blasioli. (a.c.)