LA SENTENZA

Stalking inventato, assolto dopo 2 anni

Cameriere 41enne accusato dall’ex moglie. Lei rischia il processo per calunnia. Il giudice: «Denunce senza riscontro»

Accusa l’ex marito di stalking, ma il fatto non sussiste. Due anni di processo e un periodo agli arresti ai domiciliari prima di riuscire a dimostrare che era vittima di una macchinosa bugia. È la storia vissuta da un cameriere di albergo, B.B., 41 anni, di Salerno che, nei giorni scorsi, è stato scagionato dal giudice Cristina De Luca del tribunale di Salerno. A denunciarlo è stata la madre delle sue due bambine, spalleggiata dalle testimonianze del padre e del nuovo compagno. Per quest’ultimi tre il giudice ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura di Salerno. Si dovrà valutare l’ipotesi di calunnia. 

Le altalenate vicissitudini della coppia iniziano nel 2011. Dopo una prima serie di problemi di ménage familiare, c’è la prima separazione. Dura un anno. Marito e moglie poi si ritrovano. Addirittura decidono di investire in un’attività commerciale. Aprono un bar. In questo secondo periodo felice nasce anche la seconda figlia. Poi, tutto precipita ed il matrimonio naufraga. Scattano le denunce e l’ex coppia si parla solo attraverso le carte bollate. E i messaggi via telefono. Nell’inverno di tre anni fa, B.B., difeso dall’avvocato Giuseppe Russo, sceglie di cambiare aria. Dopo la separazione, quella definitiva, decide di andare a lavorare in un albergo in Inghilterra, a Londra.

L’uomo si tiene informato su quanto avviene a Salerno attraverso i social. Ed è proprio Facebook a svelargli che la sua ex moglie ha avviato un’altra relazione sentimentale. Una situazione che il cameriere decide di affrontare appena sarebbe rientrato in Italia. Quando si presenta sotto l’abitazione dell’ex moglie, iniziano la burrascosa vicenda giudiziaria con una sequela di querele. 

Massimiliano Lanzotto

L'ARTICOLO COMPLETO SUL GIORNALE IN EDICOLA OGGI