Stalking all’ex moglie Finisce a processo l’avvocato Manzione

L’ex senatore è accusato di pedinamenti e ingiurie Il magistrato: «Atti persecutori durati per più di un anno»

Se nella scorsa legislatura fosse stato ancora in Parlamento, forse alla legge sullo stalking avrebbe dato anche il suo voto.Di certo adesso, in virtù di quella norma, l’ex senatore Roberto Manzione è finito sotto processo in seguito alla denuncia dell’ex moglie, che lo accusa di averla perseguitata, offesa e minacciata per oltre un anno, finché il decreto di citazione a giudizio non lo ha portato sul banco degli imputati. Il processo è iniziato ieri mattina, con il rigetto dell’istanza di rinvio formulata dall’avvocato Gennaro Lepre, che difende l’ex parlamentare, e l’ammissione della lista testi presentata dall’avvocato Silverio Sica, che assiste la parte civile. L’audizione dei testimoni inizierà nelle prossima udienza, fissata per fine giugno, quando saranno ascoltate alcune persone che avrebbero assistito agli episodi e hanno confermato già alla polizia giudiziaria le denunce della donna.

Nel decreto che ha disposto il giudizio, il pubblico ministero Giovanni Paternoster parla di una persecuzione iniziata nel gennaio del 2011 e arrivata al punto da indurre la vittima, anche lei avvocato, a trasferire fuori Salerno sia la sua abitazione che buona parte degli impegni professionali. L’episodio più eclatante sarebbe avvenuto a bordo di un treno, un Eurostar su cui gli ex coniugi si erano incontrati per caso e dove la donna sarebbe stata vittima di «un’aggressione fisica e verbale». Si parla poi di ingiurie, di frasi minacciose del tipo «non avrai pace, ti distruggerò, ti renderò la vita impossibile», e di una sistematica condotta volti a diffamare la ex e a screditarla anche negli ambienti professionali. La donna ha denunciato tra l’altro appostamenti e tentativi di controllare i suoi movimenti, allegando una documentazione medica che certifica stati di ansia e paura e che è adesso nel fascicolo processuale. Per l’ex senatore, della Margherita prima e della “Unione democratica per i consumatori” poi, i capi di imputazione vanno dall’ingiuria alla diffamazione e allo stalking, diventato reato dopo la legge proposta, ironia della sorte, da un’altra politica salernitana: l’ex ministro Mara Carfagna.

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