Stagione venatoria, bilancio drammatico 

Antelmi (Wwf Campania): «Due cacciatori morti nel Cilento, venticinque in Campania, decine di feriti»

CASAL VELINO. «Il bilancio della stagione venatoria che si è chiusa è stata segnata da molti fatti negativi, tutti a danno della fauna selvatica e del rispetto della legalità». A darne notizia è il delegato per la Campania del Wwf Italia, Piernazario Antelmi. In tutta la Provincia di Salerno ci sono stati un totale di ventitre recuperi e ventotto specie di avifauna sono stati trasportati al CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) di Napoli per essere curate.
«La quasi totalità degli animali feriti - prosegue Antelmi - sono stati rinvenuti nell’area del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Parliamo, in particolare, di uccelli altamente protetti, quali gru, cicogne, ibis, rinvenute tra Casal Velino e Agropoli. Alcuni di questi purtroppo non ce l’hanno fatta. Per il resto diversi gheppi e rapaci in genere erano state oggetto di ferimento. Ad alcuni di questi, dopo essere stati curati, è stata restituita la libertà (ne furono liberati cinque ad Agropoli qualche mese fa). In due casi sono stati trovati e denunciati due bracconieri del Napoletano mentre erano intenti, con gabbie e reti, alla cattura di cardellini, che poi sarebbero stati immessi nel mercato nero e venduti al migliore offerente».
Tutti i sequestri sono stati effettuati dai carabinieri del comando provinciale e dai carabinieri forestali, che sono stati chiamati, in alcuni casi, dalle guardie volontarie. «Purtroppo i numeri in aumento dei reati contestati e delle vittime di caccia - evidenzia Antelmi - fanno ritenere che il bracconaggio sia in aumento, nonostante il numero dei cacciatori sia in flessione anno per anno. Quello che più preoccupa é che la maggior parte dei reati a danno della fauna selvatica e dell' ambiente, siano commessi all'interno di aree protette regionali o nazionali».
Allarmanti anche i dati relativi ai morti e feriti: «A fine dicembre sono risultati 25 morti e 58 feriti nelle aree campane, solo nel Cilento due persone sono morte durante incidenti di caccia e una persona ferita al volto. Quest’ultima è rimasta in coma per diverso tempo, poi si è salvata. Per questi si trattò di bracconaggio, in quanto l’incidente di caccia avvenne a caccia chiusa». E si tratta anche di una persona impegnata proprio in una associazione di cacciatori. A tal proposito Antelmi sottolinea: «È triste constatare che proprio chi dovrebbe dare il buon esempio, è il primo a delinquere».
Andrea Passaro
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