l’aggressione

Sta meglio la donna massacrata di botte

È fuori pericolo e ha potuto lasciare l’ospedale la 47enne somala che il 29 luglio fu picchiata, sino a finire in coma, da un polacco di 45 anni poi arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Il...

È fuori pericolo e ha potuto lasciare l’ospedale la 47enne somala che il 29 luglio fu picchiata, sino a finire in coma, da un polacco di 45 anni poi arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Il sostituto procuratore Roberto Penna, a cui sono affidate le indagini, può ora chiedere l’incidente probatorio per acquisire davanti al giudice delle indagini preliminari le dichiarazioni della vittima del pestaggio e raffrontarle con quelle dell’uomo, in modo che non sia necessario ripeterle in dibattimento e costituiscano elemento di prova anche se nel corso del processo la donna non dovesse più essere rintracciata.

Il pestaggio fu furioso. L’immigrata fu massacrata di botte e poi sbattuta con la testa contro una lastra di cemento. Fu un passante a notarla rannicchiata a terra, nei pressi del Grand hotel Salerno, e a chianare il 112 spiegando che un uomo stava continuando a prenderla a calci. Quando fu raggiunto dai carabinieri, il 45enne polacco era completamente ubriaco. Dopo l’arresto dichiarò di avere con la donna aggredita una relazione sentimentale, ma quali siano i reali rapporti tra i due e cosa abbia scatenato la violenza sarà chiaro soltanto dopo l’incidente probatorio. Di certo c’è che per quel pestaggio la donna è stata ricoverata in coma nel reparto di Rianimazione e sottoposta a un intervento di neurochirurgia, durato due ore, per la rimozione di un ematoma alla testa. All’inizio non era stato nemmeno possibile identificarla, perché con sé non aveva documenti d’identità. Poi si è ricostruito che dalla Somalia era arrivata in Campania e si era stabilita in provincia di Caserta, al Villaggio Coppola, luogo conosciuto anche col nome di Pinetamare che indica una frazione di Castel Volturno. La sera del 29 luglio era sul lungomare Tafuri di Salerno quando è stata assalita e ha rischiato di morire. Non si sa se era arrivata in città insieme al suo aggressore o se questi l’ha seguita a sua insaputa. Particolari che saranno tutti chiariti davanti al giudice delle indagini preliminari. (c.d.m.)

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