Squillante indagato anche per l’Asl

Il direttore generale accusato di abuso d’ufficio in alcuni concorsi interni. E sul Cofaser è sotto inchiesta Iannone

Non solo il caso Cofaser. Il nome di Antonio Squillante, che nei giorni scorsi è stato interrogato in Procura per la gestione del Consorzio farmaceutico guidato fino al 2012, è stato iscritto nel registro degli indagati anche per un altro procedimento giudiziario, che riguarda l’Asl di cui è tuttora direttore generale. Abuso d’ufficio il reato ipotizzato dal sostituto procuratore antimafia Vincenzo Montemurro, in un’inchiesta in cui Squillante risulta almeno per ora l’unico indagato. Sotto i riflettori della Dda sono finiti alcuni avvisi e concorsi interni, con i quali si è dato seguito all’accorpamento delle tre Asl salernitane in un’unica azienda sanitaria. Secondo le indiscrezioni tra gli atti all’attenzione della Procura ci sarebbero dieci procedure per il reclutamento di direttori di strutture complesse. Provvedimenti arrivati sulla scrivania dell’Antimafia tramite denunce che segnalavano presunte anomalie e favoritismi e sulle quali il magistrato ha già ascoltato, come persone informate sui fatti, alcuni autori degli esposti.

Il sospetto è che tanto l’Asl quanto il Cofaser siano stati strumento di una gestione clientelare, che avrebbe elargito incarichi a figure “amiche” e in cambio di sostegno elettorale. Un’ipotesi che lega i due fascicoli d’indagine all’inchiesta madre sull’ultimo congresso provinciale del Pdl, da cui gli inquirenti sono partiti nella ricostruzione di un più ampio sistema di potere. Sul Cofaser, il consorzio che riunisce sette farmacie comunali nell’Agro nocerino, il magistrato ha interrogato martedì scorso tre farmacisti che firmarono un contratto a tempo detrminato per l’incarico di “farmacista collaborante”, e altri tre saranno sentiti mercoledì 16. Sono tutti indagati per concorso in abuso d’ufficio con Squillante, accusa per la quale è stato iscritto sul registro degli indagati anche il presidente della Provincia, Antonio Iannone. Gli si contesta un incaricato affidatogli dal Cofaser nel 2007 e retribuito con circa 2.700 euro, per uno studio di fattibilità economico finanziario sull’impianto di una nuova farmacia nel comune di Pagani. Incarico di cui il “delfino” di Edmondo Cirielli rivendica la legittimità, spiegando di averne maturato la competenza seguendo la formazione della legge regionale che disciplinava la possibilità di aprire nuove farmacie. Di incarichi assegnati in base a professionalità e curricula hanno parlato anche i farmacisti interrogati nei giorni scorsi. Mercoledì saranno sentiti gli altri tre colleghi: Marianna Giannella, Francesca Iannelli e Anna Scafuro. Non è ancora in calendario, invece, l’interrogatorio di Iannone.

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