OPERAZIONE CROCI DEL SILARO

Squecco, dalle sirene al sogno “Gardaland”

Gli interessi della Pianeta Paestum sul Parco del Mito promosso da Serra e Alfieri

CAPACCIO PAESTUM - Non era un gioco, per Roberto Squecco, il Parco divertimenti tematico stile Gardaland o Mirabilandia che, con l’intervento delle amministrazioni comunali di Agropoli e Capaccio Paestum, era ipotizzato in una vasta area al confine tra i due centri alle porte del Cilento. Artefice del progetto Paolo Serra, ex sindaco di Agropoli, che aveva pensato al Parco del Mito. A rilanciarlo il suo successore, Franco Alfieri, ora alla guida dell’amministrazione nella città dei Templi, che nell’autunno del 2007, all’allora suo collega pestano, Pasquale Marino scrisse una lettera in cui sottolineava che «è necessario immaginare un progetto unico, sovracomunale, che possa fungere da attrattore turistico per l’intero comprensorio. Rispetto a questa necessità è utile cogliere ogni opportunità che, in termini di eventuali finanziamenti, venga a determinarsi. Al riguardo la Regione Campania ha pubblicato un avviso di manifestazione di interesse per la disponibilità di un’area da destinare alla realizzazione di un parco a tema nell’area del litorale domitio e del Cilento ».

Da parte sua l’imprenditore pestano Squecco, ritenendo che il progetto, se realizzato, avrebbe favorito l’afflusso di migliaia di famiglie con incassi milionari, nei primi giorni dell’agosto del 2000 aveva costituito la “Pianeta Paestum srl”, a Cava de’ Tirreni. L’oggetto sociale? “La realizzazione e la gestione - com’emerge da visura - in proprio e a mezzo di terzi di villaggi turistici, campeggi, parchi giochi, parchi acquatici e strutture sportive con annessi centri estetici, centri commerciali, palestre, strutture agri-turistiche, ristoranti, pizzerie, mense, bar e discoteche”. Quattro i soci, con quote paritarie al 25% per un capitale sociale di 11mila euro: Filomena Ragosta, Stefania Nobili, moglie di Roberto Squecco, la nipote di quest’ultimo Rossella Squecco, e l’imprenditore Rocco Bisogno.

Pochi mesi dopo la “Pianeta Paestum srl” acquistò a Capaccio Paestum 12 terreni dall’estensione totale di circa 18 ettari. Investimento dichiarato per una somma pari ad un miliardo e seicento milioni delle vecchie lire e che con il passare del tempo, pure senza la realizzazione del Parco divertimenti, ha notevolmente fruttato perché grazie alla destinazione urbanistica dell’area la valutazione attuale dei 12 terreni è di circa 15 milioni di euro. Il tutto in capo ad una società, la Pianeta Paestum srl, per cui la settima sezione Civile fallimentare del tribunale di Napoli con provvedimento del 6 giugno 2008 ha ordinato l’iscrizione nel registro delle imprese di Salerno dell’atto di citazione dalla curatela fallimentare nei confronti di Roberto Squecco, Stefania Nobili e Rossella Squecco per la simulazione o revocatoria dell’atto di cessione delle quote sociali del 5 ottobre 2005.