santa maria capua vetere

Spunta un ex politico pentito «Cosentino decideva tutto»

SANTA MARIA CAPUA VETERE. «Nel periodo dell’emergenza rifiuti non si facevano gare d’appalto nel Consorzio di bacino Acsa Caserta 3, i servizi di raccolta e di bonifica venivano affidati direttamente,...

SANTA MARIA CAPUA VETERE. «Nel periodo dell’emergenza rifiuti non si facevano gare d’appalto nel Consorzio di bacino Acsa Caserta 3, i servizi di raccolta e di bonifica venivano affidati direttamente, e le cariche nell’ente venivano date in seguito ad accordi politici stretti da Nicola Cosentino, che decideva ogni cosa nel consorzio; anche i clan inserivano i propri uomini. Le competenze non contavano, anzi nessuno, tranne rare eccezioni, aveva cognizioni tecniche nel settore, bastavano gli appoggi politici o camorristici». La testimonianza è di Pietro Amodio, 40 anni, collaboratore di giustizia, un ex imprenditore che dopo un inizio nel settore della vendita di auto ha incominciato tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del Duemila, senza alcuna competenza, ma solo in virtù della sua militanza politica (era segretario a Caserta del Pri, partito alleato di Forza Italia), ad occuparsi del settore dei rifiuti nel Ce3, consorzio comprendente il capoluogo e un’altra ventina di comuni. Amodio ha risposto ieri alle domande del pm della Dda di Napoli, Alessandro Milita, all’udienza del processo “Eco 4” a carico dell’ex sottosegretario Nicola Cosentino in corso a Santa Maria Capua Vetere.