Spunta un debito di 400mila euro 

Il Comune battipagliese non ha mai pagato al municipio di Roma i soldi per il distacco di un funzionario

Da una parte Cecilia Francese, dall’altra Virginia Raggi: di mezzo ci sono un decreto ingiuntivo da centinaia di migliaia d’euro e un dipendente che ha lavorato a Battipaglia per anni senza che dalle casse municipali fuoriuscisse un quattrino. Ora la sindaca di Roma Capitale bussa a quattrini al portone di Palazzo di Città e chiede il pagamento di contributi che risalgono a diciassette anni fa.
È l’ennesima spesa imprevista che l’amministrazione battipagliese si ritrova a dover affrontare. Nei giorni scorsi, sulla scrivania della Francese, è finito un decreto ingiuntivo: a inviarlo è stato Lucio Fredella, giudice del Tribunale ordinario di Roma, che ordina al Comune di Battipaglia di versare poco meno di 400mila euro nelle casse di Roma Capitale. Era la primavera del 2000, e il sindaco era Fernando Zara: l’area tecnica comunale prese a beneficiare d’un nuovo funzionario, Michele Capodanno. Un dipendente di Roma Capitale collocato in posizione di comando: un dipendente del municipio capitolino mandato a prestar servizio a Battipaglia. La normativa prevede che gli oneri economici relativi al personale comandato ricadano sull’Ente utilizzatore: Capodanno rimane dipendente di Roma Capitale, ma, finché presta servizio a Battipaglia, deve essere la tesoreria del municipio della Piana a versare il denaro. E invece in città nessuno tira fuori i soldi per anni, e i 414mila euro, di cui 366mila per sorte e 47mila per interessi legali, li anticipa Roma Capitale, che attende rimborso.
A ottobre 2014, la prima ingiuntiva capitolina arriva ai commissari straordinari, che comunicano d’aver sborsato 88mila euro e assicurano il pagamento della somma rimanente entro il 31 dicembre dello stesso anno. Passano tre anni: a Palazzo di Città nessuno versa neppure un euro. Dopo l’ennesimo sollecito, che risale a giugno 2017, la Raggi dà all’avvocato Paolo Richter Mapelli Mozzi il mandato di presentare un ricorso per la concessione del decreto ingiuntivo ai magistrati della giustizia ordinaria di Roma. E Fredella accorda la richiesta: entro il 10 dicembre, a quaranta giorni dalla notifica dell’ingiuntiva, l’amministrazione Francese dovrà pagare a Roma Capitale i 327.747 euro rimanenti, la quota di interessi legali e 4mila euro per il decreto.
Un altro grattacapo per l’amministrazione Francese, che nelle prossime settimane dovrà approvare il bilancio consolidato.
Carmine Landi
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