CAOS SALERNO PULITA

Spunta la grana contratti: «Rischio danno erariale»

Gli addetti di uguali settori inquadrati diversamente: rebus per gli adeguamenti

SALERNO - Negli ultimi tre anni, Salerno Pulita ha aumentato esponenzialmente il numero degli assunti fino ad arrivare a 470 dipendenti che, dopo una lunga trattativa e un grosso investimento di risorse pubbliche, sono stati tutti stabilizzati. Non tutti i dipendenti che svolgono lo stesso servizio, però, sono inquadrati alla stessa maniera. Non tutti, cioè, lavorano secondo identici contratti, nonostante si occupino delle stesse mansioni. A radiografare la situazione dei dipendenti della partecipata del Comune di Salerno sono i numeri raccolti dalla Fit Cisl che ha fatto anche i conti rispetto ai costi fissati con il contratto di servizio sottoscritto dall’Ente con la società in house, votato e approvato dal Consiglio comunale. Adesso, dopo gli ultimi calcoli, chiedono un incontro urgente con il Comune per provare a dirimere la questione. Nel dettaglio, per la pulizia delle lo spazzamento stradale gli addetti sono 69 dei quali 60 al livello 3A, 7 al 4A e 2 con il livello 5A per un costo complessivo del personale di 3.155.895 euro mentre il servizio costa 3.760.632 euro.

Stessa situazione per la raccolta porta a porta con 190 addetti e 160 al livello 3A, 25 al 4S e 5 al 5A che si traduce in una spesa per il personale di 8.701.613 euro e di 12.869.958 euro per il servizio nel suo insieme; identica situazione (con numeri inferiori) per la pulizia dei mercati rionali con 16 dipendenti e due forme di inquadramento differenti (con un costo di 296.160 euro per il personale e 356.240 euro per il servizio); così anche per i sette operai che si occupano del Centro Agroalimentare (302.796 euro per il personale e 324.105 euro per il servizio); caso analogo per la pulizia e la manutenzione delle aree cimiteriali con 11 operai e 2 diversi inquadramenti (al costo di 511.179 euro per il personale e 550.996 euro per il servizio). Identico inquadramento, invece, per l’unico addetto che si occupa della pulizia dei sottopassi pedonali così come degli operai che sono destinati ai sovrappassi.

Mentre chi si occupa della rimozione delle deiezioni canine si ritrova lo stesso inquadramento di alcuni addetti, ad esempio, ai mercati rionali (anche se non a tutti). Uniformità di trattamento anche per i tre addetti alla trasferenza dell’organico. Numeri che, letti dal segretario provinciale della Fit Cisl hanno un significato chiaro: «All’interno di Salerno Pulita gran parte dei lavoratori ancora oggi risultano inquadrati in livelli inferiori, per pari mansioni e servizi affidati rispetto ad altri colleghi e stando a quanto relazionato dalla stessa società all’atto dell’affidamento dei servizi in questione e da quanto statuito dall’Ente proprietario (il Comune di Salerno, ndr) ». Si tratta, denuncia il sindacato, «di un evidente danno economico e sociale per i lavoratori ancora non inquadrati nel livello di diritto e anche un presumibile danno erariale nei confronti dell’Ente».

Equiparare i contratti, però, significa innanzitutto dover iniettare nuove risorse economiche nelle casse della società che il Comune potrebbe recuperare aumentando la Tari (una strada che, invece, l’amministrazione vorrebbe percorrere all’inverso, cioè diminuendo l’imposta) o attingendo ad altre voci nelle entrate dal momento che i costi per il personale aumenterebbero, così come i costi complessivi del servizio. Modifiche che, però, dovrebbero comportare anche una revisione del contratto di servizio. Intanto, sul fronte del servizio di spazzamento delle strade del centro storico, il responsabile aziendale Fit Cisl, Mario Vitale e il componente del direttivo provinciale dl sindacato, Raffaele Vitale, hanno scritto all’amministratore unico dimissionario di Salerno pulita, Antonio Ferraro, denunciando la carenza di personale in questa zona della città a cui sono destinati 12 operai. «Unità insufficienti», scrivono anche in considerazione del fatto che il personale «si riduce per malattia, ferie e o per riposo compensativo ». I disservizi, scrivono i sindacalisti, «non possano essere in alcun modo addebitati al personale dipendente ma al sottodimensionamento e alla mancata fornitura da parte della società di mezzi ed attrezzature idonee alle attività nel centro storico».

Eleonora Tedesco