Sporcizia e schiuma lungo il litorale I bagnanti in fuga

Professionista denuncia: bimbi costretti alle cure dei medici Riesplodono le polemiche sull’impianto di depurazione

CAPACCIO. Bagnanti infuriati per le cattive condizioni del mare con acqua sporca, schiuma e un lezzo insopportabile. Tanto che, anche ieri mattina, molti hanno rinunciato a fare il bagno, soprattutto i bambini, particolarmente esposti a contrarre forme di infezione. Lo sa bene Eugenio Guglielmotti, noto professionista capaccese, che dopo una giornata al mare ha notato che la figlia di appena trenta mesi aveva delle eruzioni cutanee sulla pancia. E, a detta dei bagnanti, non sarebbe l’unico caso verificatosi dopo un bagno lungo il litorale di Paestum.

«È inutile fare proclami sul mare limpido quando in realtà non è così – afferma Guglielmotti – la verità è che quest’anno l’acqua fa schifo come non mai. Giovedì ho deciso di chiudere lo studio e di portare i bimbi al mare. Alle 11 circa, l’acqua era appena accettabile, io il bagno non lo avrei fatto, ma i bambini è difficile trattenerli. Mentre eravamo in acqua, all’improvviso è arrivata una enorme chiazza di acqua marrone e schiuma. Un signore, rientrato con la barca, ha detto che al largo la situazione era identica, impossibile fare il bagno anche lì. In pochissimi minuti il mare si è svuotato, i gananti hanno deciso che era meglio uscire dall’acqua. Il tutto è accaduto a mezzogiorno e in pieno agosto. Per l’ennesima volta, dopo avere promesso ai miei bimbi una giornata di mare, trascorsa meno di un’ora e tra gli ovvii pianti di mia figlia, siamo dovuti scappare».

Dopo il bagno, nel tratto in prossimità di Ponte di Ferro l’amara sorpresa: «Mia figlia nel pomeriggio si è riempita di chiazze e pustole. In base a quanto mi hanno raccontato, non sarebbe l’unica ad avere avuto problemi di questo tipo per aver fatto il bagno nell’acqua sporca. Un altro bimbo è stato addirittura ricoverato in ospedale». Una situazione che sta creando disagi non solo dal punto di vista igienico sanitario ma anche economico. «Quest’anno – conclude Guglielmotti – ho investito circa mille euro per l’abbonamento in uno stabilimento e mi ritrovo a far fare il bagno ai miei figli nella schifezza. È tempo di capire cosa provoca il fenomeno e di intervenire con soluzioni definitive. Se il problema è legato al cattivo funzionamento del depuratore di Varolato, agli scarichi abusivi nei fiumi di aziende o privati. Un Comune con un mare in queste condizioni non può aspirare alla “bandiera blu”, semmai a quella nera».

Angela Sabetta

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