Spirito parla solo di Napoli

Il nuovo presidente trascura Salerno nel suo primo discorso

Parla solo del porto di Napoli. A Salerno, invece, dedica una “parentesi” crocieristica: «Dovremo lavorare con le istituzioni e con i centri culturali, anche a Salerno, per dare pacchetti semplici ed evitare che i crocieristi arrivano a Napoli e restano sulla nave». Pietro Spirito, nel suo primo giorno da presidente dell’Autorità portuale del Tirreno centrale, ignora Salerno, chissà se volutamente oppure perché concentrato sul rilancio di Napoli. «Dobbiamo fare investimenti per il porto di Napoli – chiarisce – abbiamo 130 milioni di euro impegnati sui 150 a disposizione», ma si dovrà farlo, puntualizza «con un percorso di legalità che andrà rafforzato, con accordi sui controlli che faremo con la Prefettura di Napoli e con l’Anac di Cantone, in quanto il porto deve diventare una casa di vetro, oltre che aperto alla città». E le scelte, chiarisce Spirito, saranno prese in condivisione «col comitato di gestione, con il presidente della Regione Vincenzo De Luca, col sindaco di Napoli Luigi de Magistris e la direzione marittima della Campania». Il piano di investimenti, assicura il manager, sarà nel «documento di pianificazione operativa che presenterò al ministro entro due mesi, per entrare nel merito delle scelte di indirizzo strategico per i prossimi quattro anni». Spirito, inoltre, promette che dialogherà con i sindacati e gli armatori. «Sui contenziosi con gli operatori dei terminal – riferisce il presidente dell'Authority – dovremo diradare le nebbie, ci vuole sinergia, perché le competizioni interne hanno fatto solo male al nostro sistema logistico. Molte vicende nascono da gelosie tra gli operatori e così l’idea che l’Italia fosse la piattaforma logistica del Mediterraneo è rimasta uno slogan. Poi bisogna scegliere se far lavorare gli avvocati o i portuali». Nei prossimi giorni Spirito comincerà ad incontrare i rappresentanti istituzionali, anche se rivela di «conoscere già De Luca», ma non De Magistris. «Gli ho scritto – precisa – e credo che lo incontrerò nei prossimi giorni», anche perché c'è da chiedere un parere aggiornato sul piano regolatore del porto. «È una questione primaria – conclude - che porterò al comitato di gestione che formeremo entro un mese». (g.d.s.)

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