IL CASO

Spinse il marito dalla finestra: in carcere

Marianna Imparato non ha presentato ricorso in Appello: ora deve scontare la condanna per l’omicidio di Ernesto Manzo

MONTECORVINO PUGLIANO - Non presenta ricorso in Appello, la sentenza passa in giudicato e finisce in carcere. Marianna Imparato , 43 anni, di Montecorvino Pugliano, è stata arrestata dai carabinieri della compagnia di Battipaglia, su disposizione della procura di Salerno. La donne deve scontare la pena di quattro anni, cinque mesi e dieci giorni per omicidio preterintenzionale. In primo grado, a seguito di giudizio abbreviato celebrato dinanzi al gup Alfonso Scermino del tribunale di Salerno, era stata ritenuta colpevole della morte del marito Ernesto Manzo , quarantenne del luogo, che spinse forte durante una furibonda lite coniugale e l’uomo volò giù dalla finestra del bagno. Tre anni fa, il 27 marzo, intorno alle 3 del pomeriggio, in un appartamento di uno stabile in località Pagliarone, i coniugi Manzo hanno una violenta discussione.

Dai riscontri fatti durante le indagini dei carabinieri, quella lite fu molto accesa. Intanto che litigavano, marito e moglie arrivano nella stanza del bagno. L’ambiente - ricostruiranno gli investigatori dell’Arma - ha una sola finestra in fondo. Non era chiusa, anche se all’apparenza sembrava fosse così. Per il rappresentante della pubblica accusa, l’accusa, il sostituto procuratore Francesco Rotondo , Marianna Imparato, accecata dall’ira, diede una rabbiosa spinta al marito che volò giù da un’altezza considerevole, battendo la testa sul lastricato della rampa di accesso ai box sottostanti lo stabile. La ricostruzione iniziale che ipotizzò un incidente causato dall’imperizia della vittima, non convinse i carabinieri della compagnia di Battipaglia e della locale stazione. L’apertura della finestra, infatti, è più stretta rispetto alle misure standard. Ed una persona in bilico poteva aggrapparsi, aprendo solo le braccia. Da questa considerazione partì l’approfondimento investigativo: furono ascoltate alcune persone informate dei fatti e si venne a sapere della lite coniugale che aveva preceduto la caduta.

All’arrivo dei soccorritori, Manzo era ancora vivo, anche se i parametri erano appena percepibili. Il ferito, infatti, fu trasferito in “codice rosso” al pronto soccorso dell'ospedale Ruggi di Salerno dove morì dopo sei giorni. Gli accertamenti medici dissero che nell’impatto con il suolo, il 40enne riportò delle profonde lesioni alla testa ed altri danni in punti vari del corpo. Nel contempo erano a lavoro i carabinieri per ricostruire quei minuti che aveva preceduto la caduta dalla finestra. Gli inquirenti raccolsero elementi tali per far riconoscere la colpevolezza della moglie, ricostruendo la dinamica dell’omicidio avvenuto con la spinta della vittima contro l’unica apertura, e quindi punto di pericolo, presente in quell'ambiente stretto. Per gli inquirenti, la coniuge non aveva per nulla considerato che, spingendolo verso la finestra, avrebbe potuto portare l’uomo a morte certa. L’autopsia confermò le gravi lesioni al cranio. Dopo il rito abbreviato, la donna non ha fatto Appello. Scaduti i termini, è scattato l’arresto. Ora è in carcere.

Massimiliano Lanzotto