IL CASO

Spigolatrice di Sapri, la statua delle polemiche: tra storia e sessismo

Anche Boldrini attacca l'artista che si difende: «Lavoro con umiltà»

SAPRI - La senatrice Repetti l'ha definita «orribile» e sui social si è scatenato il putiferio. La statua della Spigolatrice di Sapri è così diventata un vero e proprio caso politico tra sessimo, diritti delle donne e la storia di una figura che non è mai esistita ma che è stata solo elevata a simbolo «dell'ideale di liberazione, socialista e libertario, che nutriva un grandissimo "sognatore" visionario, un rivoluzionario, qual era Carlo Pisacane, così come immaginato dal poeta Luigi Mercantini», come ricorda in un post sulla vicenda lo storico cilentano Pasquale Feo.

Nonostante tutto però la statua inaugurata sabato e che fa bella mostra di sè sul lungomare di Sapri ha aizzato una polemica senza fine a cui si è unita anche l'ex presidente della Camera Laura Boldrini: «L'ideale di liberazione, socialista e libertario, che nutriva un grandissimo "sognatore" visionario, un rivoluzionario, qual era Carlo Pisacane».
 
L'artista che l'ha realizzata, un cilentano doc, Emanuele Stifano sempre attraverso i social ha scritto: «Sono allibito e sconfortato da quanto sto leggendo. Mi sono state rivolte accuse di ogni genere che nulla hanno a che vedere con la mia persona e la mia storia. Quando realizzo una scultura tendo sempre a coprire il meno possibile il corpo umano, a prescindere dal sesso. Nel caso della Spigolatrice, poiché andava posizionata sul lungomare, ho "approfittato" della brezza marina che la investe per dare movimento alla lunga gonna, e mettere così in evidenza il corpo. Questo per sottolineare una anatomia che non doveva essere un'istantanea fedele di una contadina dell'800, bensì rappresentare un ideale di donna, evocarne la fierezza, il risveglio di una coscienza, il tutto in un attimo di grande pathos. Aggiungo che il bozzetto preparatorio è stato visionato e approvato dalla committenza». Quindi ha concluso: «A chi non mi conosce personalmente dico che metto in discussione continuamente il mio operato, lavorando con umiltà e provando sempre a migliorarmi, lungi da me accostarmi ai grandi Maestri del passato che rappresentano un faro che mi guida e mi ispira».