Spezzatino Alcatel, stop a stipendi e lavoro

La società smembrata in più parti, con 41 dipendenti trasferiti in altre ditte: una rischia di chiudere

Stipendi arretrati, cessioni di rami d’azienda, trasferimenti aziendali, vertenze sindacali, dipendenti spostati da una società all’altra: da circa sei anni i lavoratori ex Alcatel di Battipaglia vivono una situazione di estremo disagio, a cui si sono recentemente aggiunte anche difficoltà economiche che provocano rinvii dei salari. E si profilano nuove chiusure di aziende.

Delle 500 professionalità impegnate fino al 2010, oggi restano solo 30 superstiti in un ufficio del centro Majestic di via Brodolini. Con la vendita di una grossa fetta dell’azienda alla Btp Tecno, nel 2010, era rimasto in piedi solo il Centro Ricerca e Sviluppo Alcatel costituito da circa 80 laureati in ingegneria, matematica, fisica ed informatica. Negli ultimi anni, per nuovi trasferimenti dei dipendenti in altre aziende, il personale si è ulteriormente ridotto tra licenziamenti e prepensionamenti.

La storia è nota. Nel novembre 2013, 38 lavoratori su 80 vengono trasferiti, con una cessione di ramo di azienda e senza nessun accordo sindacale, all’azienda romana Sesa Nv srl. Nell’aprile del 2015, altri 19 lavoratori Alcatel vengono trasferiti con una seconda cessione di ramo d’azienda nuovamente alla Sesa, questa volta con un accordo sindacale che prevede tre anni di garanzia occupazionale su attività della cedente Alcatel. Il 15 giugno il gruppo Sesa-Nv srl viene acquisito da un gruppo di aziende, la Innovazioni e Ricerche spa.

A distanza di un anno ci sono due gruppi di lavoratori ex Alcatel a Battipaglia, con sede al centro Majestic. Il primo gruppo di 18 dipendenti fa capo alla Hirtec srl, holding Innovazioni e Ricerche spa; il secondo gruppo di 23 dipendenti fa capo alla Sesa Nv (holding H2O). Una parte dei dipendenti di Sesa lavora su una commessa Nokia (commessa prima assegnata a Sesa, poi a Hirtec, poi ripresa da Nokia per essere passata a una terza azienda), ma non viene retribuita da aprile, mentre i rimanenti sono a casa senza stipendio da febbraio. I dipendenti Hirtec non hanno mai visto nemmeno l’ombra dei progetti promessi, hanno sette mensilità arretrate, contributi previdenziali non versati da febbraio e sono stati privati dell’unica commessa su cui lavoravano. E pare che la proprietà voglia chiudere la sede battipagliese della Hirtec.(f.p.)

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