Spese condominiali, il Comune s’oppone 

Agropoli, l’assessore Benevento spiega: «Contestati i decreti ingiuntivi, mai entrati nel possesso dei garage del lotto 29»

AGROPOLI. Atti ingiuntivi al Comune per spese condominiali. L’ente, diretto dal sindaco Adamo Coppola, decide di resistere in giudizio opponendosi al ricorso presentato davanti al giudice di pace di Agropoli, sostenendo che si tratta di somme non dovute. Il provvedimento è stato notificato lo scorso settembre da Mirko Abate, amministratore del condominio lotto 29, via Salvo D’Acquisto con il quale si ingiungeva al Comune il pagamento di 698,50 euro.
Nell’atto il ricorrente sostiene che «il Comune di Agropoli è proprietario di unità immobiliari nel comparto condominiale denominato Condominio Lotto 29 via Salvo D’Acquisto, n. 6, e che dopo attenta verifica avvenuta in data 30 giugno 2017, l’assemblea dei condomini ha provveduto all’approvazione del preventivo 2017 , da cui risultava un’esposizione debitoria per euro 698,50 a carico del Comune determinando successivamente la formulazione del decreto».
A questo si aggiunge un ulteriore decreto ingiuntivo della stessa natura per una somma di 607,28. In entrambi i casi il Comune ha affidato incarico a un legale stabilendo un compenso di 761,28, per ogni decreto, per difendere gli interessi dell’ente.
A spiegare la vicenda, e il perché il Comune ha ritenuto di fare apposizione alle richieste di pagamento, è l’assessore al contenzioso, Eugenio Benevento. «Si tratta di somme non dovute – afferma – in quanto fanno riferimento a beni che, allo stato, non rientrano nella nostra proprietà». Per capire la vicenda, abbastanza complessa, è necessario fare un passo all’indietro di oltre una trentina di anni.
All’epoca furono costruiti gli alloggi di edilizia popolare e una parte dei locali, in particolare sedici manufatti adibiti a garage, sarebbero dovuti spettare di diritto al Comune. Nei fatti alcuni anni fa, gli immobili realizzati nell’ambito dei Piani di edilizia popolare sono stati interessati da curatela fallimentare.
Il Comune a tutela dei propri interessi si è costituito nel procedimento. «In effetti il Comune al momento dell’atto pubblico davanti al notaio – evidenzia Benevento – si è reso conto che i beni, che avrebbero dovuto essere trasferiti all’ente, erano sottoposti ad ipoteca. Di fatto, non sono mai entrati nel patrimonio comunale e, quindi, nella proprietà dell’ente. Per queste motivazioni le richieste di pagamento di spese condominiali non sono legittime. Non è concepibile emettere decreti ingiuntivi su beni che non abbiamo mai avuto a nostra disposizione. Stiamo avviando un’azione giudiziaria per i beni sottoposti a ipoteca».
Su tutta la vicenda vi è in corso una procedura penale tesa a chiarire tutto l’iter, che ha interessato gli alloggi di edilizia popolare.
Angela Sabetta
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