BORSINO SALERNITANO

Spese al mercato per combattere la crisi

Le famiglie tra gli stand a caccia di offerte: chi sale e chi scende tra i singoli prodotti

In tempi di crisi economica anche i centesimi di euro possono fare la differenza nella gestione delle spese domestiche. Non è un caso che negli ultimi tempi sia siano moltiplicate tanto le campagne di sconti quanto le iniziative per tutelare i consumatori. Più volte è stata anche invocata una riduzione dei passaggi della filiera produttiva con l’obiettivo di "avvicinare" il produttore al consumatore. In mancanza di altre opportunità altrove già affermate, come i gruppi di acquisto, a Salerno chi non vuole spendere molto e comprare frutta e verdura prodotta nelle nostre zone, di solito fa la spesa al mercato rionale anziché al negozio o al supermercato. Obiettivo: coniugare vantaggi economici e peculiarità territoriale del prodotto.
Per verificare i vantaggi di questa diffusa abitudine abbiamo fatto un giro tra i banchi ortofrutticoli delle principali aree mercatali della città, mettendo a confronto prezzi ed offerte, alla ricerca sì della convenienza, ma soprattutto del migliore rapporto risparmio - qualità. Punto di riferimento le indicazioni fornite dalla direzione generale del mercato ortofrutticolo di Salerno, che ha stilato il listino ufficiale dei prezzi all’ingrosso di frutta e verdure, così come registrato nel mese in corso. Prima tappa dell’inchiesta, il mercato rionale del quartiere Carmine, in via Piave, a ridosso di piazza SanFrancesco. Sono passate da poco le 9.30 del mattino. Venditori e clienti sono in piena attività. Confrontiamo i prezzi, al chilogrammo, e vediamo il rapporto con quelli applicati all’ingrosso: le mele Golden (quelle gialle) vanno da un costo di 99 centesimi a 1,20 euro; le mele annurche da 0,80 a 1,20 euro; le pere più grandi, dette "abate" si pagano 1,80 euro; quelle piccole, le "spadona", 0,99; il prezzo dei loti varia da 0,75 a 1 euro; l’uva da 0,50 a 0,99; le arance a 0,99; le zucchine a 1 euro; i broccoli di rapa da 1 euro a 1,50; le clementine da 1,20 a 2 euro; il prezzo delle castagne è di 2,50 euro. Su undici prodotti scelti, tre risultano più cari, nel massimo, in confronto al prezzo massimo indicato all’ingrosso: le zucchine (+0,13 rispetto al tetto di 0,87); i broccoli (da +0,20 a +0,70 sul costo di 0,80); le clementine (+0,60 rispetto al prezzo di 1,40).
Seconda tappa: mercato di via De Crescenzo, Quartiere Italia. E’ mezzogiorno. Mele Golden a 1 euro; mele annurche da 0,75 ad 1 euro, come l’uva; pere abate 1,50; loti da 0,50 a 0,75; arance 1,50; zucchine 1 euro; broccoli da 1 euro a 2,50; clementine da 0,50 a 1,50; castagne da un euro a 1,50. Su dieci articoli quattro costano di più rispetto all’ingrosso: arance (+0,30), zucchine (+0,13), broccoli (da +0,20 a +1,70) e clementine (+0,10).
Ultima tappa: via Robertelli a Torrione. Sono quasi le 13. Tra gli ultimi avventori ci sono i ritardatari e quelli alla ricerca di affari. Alcuni prezzi, come quelli di loti, arance e mele annurche ricalcano le altre due realtà cittadine ma l’ora è tarda e sono tante le offerte a 25 e 35 centesimi di euro (melanzane, peperoni) insieme a buone occasioni (tre chilogrammi di loti 1 euro; tre chilogrammi di scarola liscia 1 euro).
Chi poi volesse concedersi un piatto o un frutto diversi dal solito, troverebbe l’ananas a 2 euro al pezzo al mercato di via Piave ed i funghi freschi coltivati, genere chiodini, da 0,70 fino a 4 euro al mercato di Pastena. Prezzi tutto sommato vantaggiosi, che consentono di comprare con poca spesa frutta e verdura di qualità.
Assunta Coccaro