Specializzazione, bocciate due scuole di Medicina 

Sotto la scure del Ministero cadute Oncologia e Igiene e medicina preventiva Sono 135 i centri universitari che non hanno raggiunto i “livelli minimi”

Tra le 135 scuole di specializzazione per medici “bocciate” dal ministero dell’Istruzione, in Campania ce ne sono sette: tre alla “Luigi Vanvitelli” (l’ex seconda università di Napoli, e due rispettivamente alla “Federico II” e all’università di Salerno. Non hanno superato l’“esame” «per non aderenza ai livelli minimi» Ortopedia, Neuropsichiatria infantile e Statistica sanitaria alla “Vanvitelli” (ex Sun); Remautologia e farmacologia all’ateneo federiciano; Oncologia medica e Igiene e medicina preventiva dell’università di Salerno. Ma per gli studenti campani altre brutte notizie. Le nuove gettonate mete per gli aspiranti specializzandi della nostra regione sono state ancor più penalizzate: dieci a Foggia (Chirurgia plastica, Neurologia, Ortopedia, Anatomia patologica, Farmacologia, Medicina, Chirurgia pediatrica, Oftalmogia, Endicronologia, e Malattie dell’apparato digerente), e Bari (Cardiochirurgia, Chirurgia maxillo facciale, Chirurgia pediatrica, Neurochirurgia, Medicina termale, Audiologia, Farmacologia, Radioterapia e Statistica sanitaria).
Molti i campani, specie i salernitani, che avrebbero scelto Catanzaro (considerata molto vicina alle università campane) per Cardiochirurgia, Microbiologia e Ortopedia. Bocciate anche tre scuole all’università Sacro Cuore, due a Roma Tor Vergata, due a La Sapienza e quattro a Milano-Bicocca, così altre molto ambite da tanti salernitani orientati a frequentare la specializzazione delle università più “in” d’Italia. Dieci le scuole di specializzazione in Medicina legale chiuse, tra cui quella enorme di Messina. Problemi burocratici, pochi partecipanti, problemi con i docenti o altre motivazioni alla base delle scelta drastica del ministero, verso la quale c’è chi medita ricorsi.
A Salerno, fa riflettere la chiusura di Oncologia medica, in un territorio con un alto numero di neoplasie, specie nell’area dell’Agro nocerino sarnese, e quella di Igiene e medicina preventiva, diretta dal professor Mario Capunzo, direttore della facoltà di Medicina e considerato in corsa per il rettorato.
Il rettore Aurelio Tomasetti si, dal canto suo, è dichiarato pienamente soddisfatto del risultati raggiunti dall’Ateneo in termini di accreditamento delle Scuole di specializzazione: «Un risultato inimmaginabile solo tre anni fa. All’inizio del mio mandato le Scuole di specializzazione gestite in autonomia dall’ateneo erano pari a zero e le borse di studio gestite presso le altre università campane erano pari a due. Oggi abbiamo 13 scuole e 46 borse. Tutto ciò grazie alla reputazione costruita nel tempo dal Dipartimento di Medicina sui versanti di didattica e ricerca. Il nuovo criterio di assegnazione delle scuole, che presuppone la verifica di determinati requisiti nell’offerta formativa delle scuole, ha pienamente premiato Unisa confermando il rispetto delle regole da parte dell’ateneo. Si lavorerà anche per le due scuole non accreditate, al fine di arricchire ulteriormente le possibilità per i nostri studenti e per l’ospedale».
Salvatore De Napoli
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