«Spazi pubblici carenti, stop al cemento» 

Il Tar dice sì al palazzo del rione Stella, ma sono già pronte le opposizioni dei tecnici comunali

Gli spazi pubblici che mancano nell’area finita nel mirino. «La superficie per standards esistente nella zona B1 risulta inferiore a quella prevista dal Piano regolatore generale»: lo scrive il dirigente tecnico Carmine Salerno in una nota di qualche settimana fa. Il riferimento è ai 22 ettari in pieno centro, a ridosso di via Roma fino al rione Stella: una zona che è finita nei giorni scorsi al centro di una sentenza dei giudici della sezione salernitana del Tar campano, che hanno annullato i niet comunali alla realizzazione d’un palazzo di 7 piani. Quei 22 ettari, stando ai dettami del piano regolatore generale del 1972, rientrerebbero nella cosidetta “area da risanare”: la fascia più densa e meno servita del centro urbano. Ed ora emerge la relazione del numero uno dell’area urbanistica comunale, che parla della carenza degli standards, che definiscono le quantità minime di spazi pubblici da prevedere in relazione agli insediamenti abitativi.
«Allo stato è impossibile determinare la volumetria complessiva realizzata e il numero di abitanti insediati in zona B1», si legge nella nota di Carmine Salerno, che aggiunge, tuttavia che «la superficie per standard è comunque inferiore a quella del Piano regolatore generale».
Una questione complessa, quella riguardante gli spazi pubblici in città: «Durante la redazione del nuovo Puc - assicura il dirigente - sarà l’Ufficio di piano ad analizzare dettagliatamente la consistenza attuale e il fabbisogno esistente e pregresso di spazi e attrezzature pubbliche».
Di quei 22 ettari dell’area Centro-Stella, ad ogni modo, poco meno di 2,8 sarebbero destinati a standards: è la cifra che si evince dalle ultime tavole, redatte nel 2013. «Un dato - scrive il dirigente - che è sicuramente inferiore al 7.86 ettari per attrezzature previste dal Piano».(c. l.)
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