Spazi occupati, assolti i “Bastian contrari”

Si è chiuso con la remissione di querela e una sentenza di assoluzione il processo che vedeva imputati sette attivisti del collettivo “Bastian contrari” per l’occupazione, nel 2012, di uno spazio...

Si è chiuso con la remissione di querela e una sentenza di assoluzione il processo che vedeva imputati sette attivisti del collettivo “Bastian contrari” per l’occupazione, nel 2012, di uno spazio privato in via degli Uffici Finanziari, nella zona orientale della città. I ragazzi, che in quello spazio avevano realizzato un centro sociale, ne rivendicavano l’utilizzo in forza di un comodato gratuito, ma i proprietari, i fratelli Cascavilla, spiegarono di avere rescisso ogni rapporto, ottenero lo sgombero dell’edificio e denunciarono l’occupazione abusiva. La polizia identificò il responsabile dell’associazione e attinse dallo statuto i nomi di altri sei componenti, individuandoli come autori del reato in concorso con altre persone ancora da identificare. Si arrivava così a un numero di persone superiore a dieci, che anche nel caso di ritiro della denuncia avrebbe consentito la procedibilità d’ufficio. Un’aggravante che il giudice Eva Troiano ha invece escluso, consentendo così alla remissione di querela di esplicare i suoi effetti.

Sono stati gli avvocati, Valentina Restaino per gli imputati e Marco Martello per i proprietari dell’immobile, ad arrivare alla mediazione tra le parti, chiudendo la vicenda con una lettera di scuse dei ragazzi. La querela è stata rimessa ieri mattina in udienza, con contestuale accettazione da parte dei denunciati. Sono quindi stati assolti Danilo Napolitano, Alessandra Plaitano, Marcello Petina, Davide Conte, Eugenio Persico, Antonia Della Rocca e Annalisa Parisi. Dopo l’avvio del procedimento giudiziario un gruppo di “Bastian contrari” ha trovato “casa” all’altro capo della città, occupando la scuola abbandonata di Canalone . «Diamo una funzione – hanno detto più volte – a spazi abbandonati». (c.d.m.)

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