PAURA A PEDIMONTE

Spari davanti alla casa di Pignataro, è giallo

Cinque colpi di pistola contro la porta di ingresso dell’abitazione del figlio del boss. S’indaga sulla guerra dei clan in zona

NOCERA INFERIORE - Spari contro la porta d’ingresso dell’abitazione dove è agli arresti domiciliari Alessandro Pignataro , figlio del boss Antonio. Venerdì pomeriggio, poco dopo le 15, una o più persone sono penetrate nel palazzo al civico sei della traversa di via Paolo Borsellino, nel quartiere Piedimonte, poco lontano dal Tribunale di Nocera Inferiore. Ignoti sono saliti al secondo piano e hanno esploso probabilmente cinque colpi di pistola contro la porta d’ingresso. Le pallottole, calibro 7,65, sono penetrate attraverso il legno dell’imposta e si sono conficcate nel muro alle spalle, all’interno dell’abitazione. Nessuno dice di aver sentito nulla o quasi, forse il boato dell’esplosione di alcuni petardi, ma sembra poco credibile. La voce è arrivata solo in serata alla polizia del commissariato di pubblica sicurezza. Sul posto, il vicequestore Luigi Amato e i suoi collaboratori che hanno ritrovato cinque fori di proiettile nella porta.

Nessun sospetto, a dire di chi è in zona, sarebbe stato notato nelle ore precedenti anche se circola voce di colpi di pistola sparanti anche il giorno prima sempre da quelle parti. Scarsa la collaborazione con gli inquirenti che sono a caccia degli elementi utili per stabilire chi possa avere esploso i proiettili e soprattutto il movente del gesto. Quei cinque colpi sembrano un avvertimento nei confronti di Pignataro jr che è ai domiciliari in seguito a una condanna in primo grado per rapina ad un commerciante cinese, avvenuta a Nocera Inferiore il 6 gennaio di un anno fa. Difficile in questo momento stabilire cosa abbia armato la mano di uno o più attentatori. Da chiarire anche le esplosioni di arma da fuoco che sarebbero state avvertite nelle ore precedenti e soprattutto se i due episodi siano legati tra loro. Alessandro Pignataro è finito più volte sotto i riflettori della cronaca per reati contro il patrimonio. È figlio di Antonio Pignataro , prima boss della Nco e poi passato alla Nuova Famiglia, legato all’assassinio dell’11enne Simonetta Lamberti , uccisa per errore in un agguato camorristico al padre, il magistrato Alfonso .

Recentemente, sempre il boss - che non vive nell’appartamento preso di mira venerdì pomeriggio - è stato coinvolto nell’inchiesta per il voto di scambio politico mafioso con due consiglieri comunali a Nocera Inferiore. Non c’è traccia giudiziaria di un salto di qualità di Pignataro jr, ma solo il presunto coinvolgimento in fatti legati a rapine. Quello di venerdì scorso non è il primo episodio del genere a via Borsellino. Nella facciata dello stesso stabile dove abita Pignataro jr, poco lontano dai suoi balconi, il 27 dicembre del 2019 furono esplosi altri colpi di pistola, anche se pare che il destinatario fosse un’altra persona. Sull’ultimo caso, intanto, e indagini proseguono a ritmo serrato. Eseguite fino a notte fonda una serie di perquisizioni, ascoltate diverse persone ed effettuato un minuzioso sopralluogo anche se a distanza di ore dagli spari.

Salvatore D’Angelo