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Spari contro la pasticceria Poppella: raid davanti ai bimbi

Il titolare in lacrime: «Non me lo dovevano fare, sto male»

NAPOLI. Raid intimidatorio a colpi di pistola stamattina, davanti a passanti e bambini, ai danni della storica pasticceria «Poppella».Poco prima della sparatoria il titolare, Ciro Scognamiglio, 42 anni, e i suoi dipendenti, avevano servito dei clienti. L'agguato, per fortuna, è scattato quando lo stesso Scognamiglio con i dipendenti erano già nel laboratorio retrostante il negozio, e i clienti già andati via. Il commando, composto da due persone incappucciate in sella a uno scooter, è giunto davanti alla pasticceria percorrendo via Arena della Sanità contromano. Giunti al civico 24, uno dei due ha sparato tre colpi calibro 9 contro il negozio. Il commando è poi fuggito, verso via Vergini. Le fasi dell'agguato sono emerse dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza. Un colpo ha trapassato la vetrina mobile che tiene in caldo i dolci e terminato la corsa sul pavimento della pasticceria. Il ritrovamento di un bossolo nel negozio fa presupporre che i banditi si siamo avvicinati moltissimo al negozio, prima di sparare. Indagano gli investigatori del commissariato San Carlo All'Arena e la Scientifica.

Non ha voluto parlare con i giornalisti, Ciro Poppella ma si legge chiaramente, sul suo volto, lo sconforto per l'attentato subìto. «Non me lo dovevano fare, sto male», ha detto con gli occhi gonfi di lacrime ad alcuni clienti e al presidente della Municipalità, Ivo Poggiani, anche lui scosso per l'accaduto. Parole pronunciate senza fare riferimento diretto all' episodio ma unicamente dettate dal dolore provocato dal sentirsi preso di mira, lui che è figlio di quel rione. Ciro Poppella, infatti, appartiene ad una famiglia di pasticcieri che ha iniziato a produrre dolci alla Sanità, nel 1920. Sono in molti a ritenere che chi ha sparato voleva colpire un simbolo del Rione. Ciro è un pasticciere «di terza generazione»: nel corso degli ultimi anni, partendo dalla Sanità, ha aperto punti vendita in diverse località di Napoli, espandendo la sua attività e, soprattutto, creando posti di lavoro. Non ha mai voltato le spalle alle sue origini: nel Rione Sanità ancora vive e lavora, con la sua famiglia.