Spara al socio per 600 euro, arrestato

Il ferimento l’altra sera a Giffoni: Andria fermato prima che si costituisse ai carabinieri. D’Elia operato alla testa: è grave

GIFFONI VALLE PIANA. Seicento euro è la somma che ha scatenato la lite e il tentato omicidio tra i due ex soci del circolo ricreativo “Red Star”. Carlo D’Elia, 42 anni, il ferito, e Stefano Andria, 49 anni, l’uomo che ha sparato, avevano appena finito di litigare nel locale di via Francesco Spirito dove si erano visti per un incontro chiarificatore. La discussione è stata chiusa poi a colpi di pistola. Cinque quelli partiti da una calibro 7,65. Tre quelli andati a segno: due alla spalla e uno alla testa di D’Elia. Andria, dopo la sparatoria, si è allontanato con la sua auto ed ha vagato per ore. Più tardi è stato arrestato a Capitignano di Giffoni sei Casali. Voleva costituirsi quando è stato intercettato dai carabinieri della locale stazione, guidata dal maresciallo Maurizio Fortunato.

Andria era braccato da ore: le ricerche erano partite alle 21 di lunedì quando, davanti al circolo ricreativo, aveva sparato da distanza ravvicinata al suo ex socio per una questione di soldi. Neppure tanti. Poche centinaia di euro che rappresentavano l’investimento iniziale di D’Elia nella società del Red Star. Ai carabinieri, dopo il fermo, ha fatto le prime ammissioni, raccontando della lite e delle pretese avanzate dalla vittima.

L’arrestato che è indagato di tentato omicidio e porto abusivo di arma clandestina, ha contribuito a ritrovare anche la pistola. Era nel marsupio ed era completamente scarica. I bossoli sono stati recuperati dai carabinieri del Sis di Salerno, guidato dal tenente colonnello Giulio Pini, sul luogo della sparatoria. L’arma aveva la matricola abrasa ed è stata inviata alla sezione balistica per le perizie del caso. L’arrestato, rinchiuso al carcere di Fuorni, ha riferito agli investigatori di averla trovata abbandonata in montagna. Racconto che non convince a pieno i carabinieri che conducono le indagini coordinate dalla procura di Salerno. Si indaga sui rapporti intercorsi tra gli ex soci tra i quali, da qualche settimana, si era consumata la rottura e lo scioglimento del patto societario.

Lunedì sera, appunto, dovevano chiarirsi e porre fini alle loro divergenze. D’Elia rivoleva i 600 euro, ma non c’è stato accordo. Gli ex soci si sono trovati fuori dal circolo dove Andria ha tirato fuori la pistola ed ha fatto fuoco.

Alla sparatoria hanno assistito alcuni avventori. Subito sono partite le segnalazioni ai carabinieri, al 112. Sul posto i militari della locale stazione, guidata dal luogotenente Giuseppe Voria, e i colleghi del nucleo operativo della compagnia di Battipaglia, diretta dal capitano Giuseppe Costa. Fin dalle prime battute le indagini sono state rivolte alla lite e si è cercato il maggiore indiziato, Stefano Andria, che aveva lasciato il luogo del delitto a bordo della sua automobile. Il ferito, invece, è stato soccorso dal personale del servizio 118 e trasferito all’ospedale “Ruggi” di Salerno. Le sue condizioni di salute hanno spinto i medici ad agire subito. D’Elia è stato portato in sala operatoria nella notte dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico per estrapolare un proiettile dal cranio. Ora è ricoverato in prognosi riservata nel reparto di rianimazione.

Massimiliano Lanzotto

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