Sparò al fratello, patteggia due anni 

Aniello Pisciotta dopo l’aggressione in via Trento si era reso irreperibile

Ha patteggiato un anno e dieci mesi per l’accusa di lesioni il paganese Aniello Pisciotta, alla sbarra per aver sparato al fratello dopo un litigio, arrestato tempo dopo in seguito ad un periodo di irreperibilità. Lo scorso febbraio Pisciotta sparò contro il congiunto dopo una lite finita male, poi fuggì evitando l’arresto. Difeso dall’avvocato Vincenzo Calabrese, aveva successivamente ottenuto la derubricazione del reato più grave di tentato omicidio in quello di lesioni gravi, perché la pistola fu puntata alle gambe, ma con le ulteriori contestazioni di porto e ricettazione di arma clandestina.
Dietro il litigio tra fratelli c’erano motivi economici, con i rapporti familiari ridotti oramai a un coacervo di incomprensioni e ostilità. Aniello Pisciotta, noto alle forze dell’ordine, era stato rintracciato dai carabinieri della tenenza di Pagani dopo diciannove giorni di macchia, in un luogo che frequentava abitualmente, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa per l’accusa iniziale di tentato omicidio e detenzione illecita di arma da fuoco. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, con la successiva denuncia del fratello alle forze dell’ordine, la vittima fu ferita alle gambe lungo via Trento, dove l’indagato esplose almeno due colpi di pistola, puntati in basso, verso le gambe, al termine dell’ennesimo litigio. In precedenza c’era stato un alterco per motivi di denaro. La vittima era stata ricoverata successivamente in ospedale con ferite alle gambe, mai comunque in pericolo di vita. Dopo gli spari contro il fratello, Pisciotta era fuggito rendendosi irreperibile. Andando a ritroso nell’episodio di sangue, la ragione era stata individuata nelle continue scaramucce in famiglia: all’ennesimo alterco, preso dalla rabbia, l’indagato si era armato procacciandosi la pistola, già custodita in un luogo di campagna, per poi minacciare suo fratello, con l successivo inseguimento consumato in via Trento fino agli spari. Subito dopo le esplosioni, il ferito aveva denunciato i fatti ai carabinieri, finendo in ospedale per le prime cure. I proiettili raggiunsero l’uomo alle gambe lasciando ferite fortunatamente superficiali, il che ha dunque permesso di riformulare le contestazioni a Pisciotta davanti al Gip.
La prima fase di ricerca era stata superata dall’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip sulla base dell’informativa dei carabinieri e della richiesta del pubblico ministero della Procura nocerina. Poi era scattato l’arresto, fino all’istanza e alla sentenza di patteggiamento con relativa condanna.
Alfonso T. Guerritore
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