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Spaccio sulla Statale, 14 nei guai

Il sostituto Lenza ha chiesto di disporre il giudizio immediato

Chiesto il giudizio immediato per gli indagati nell’operazione antidroga “Caffè-chic”. Rischiano il processo in quattordici, in attesa del vaglio del gip, Nicola Erriquez, scafatese, perno del sistema criminale, capofamiglia che gestiva il bar con i parenti stretti, riferimento per tutti i personaggi coinvolti, il socio Alfonso Morello, di Torre Annunziata, il paganese Alfredo Faiella, Carmine Barone, paganese, Salvatore Pepe, paganese, Ernesto Comiato, residente a Scafati, Alessandro Iannucci, residente in provincia di Arezzo, la moglie di Erriquez, Maria Cretella, Michele e Imma Erriquez, i figli, Raffaele Giordano, Nunzia Leo, Gennaro Del Sorbo e Michele Califano.

L’indagine ruota interamente sul bar gestito da Erriquez, noto in zona come “lo zio”, laddove la droga, suddivisa in cocaina, marijuana e hashish, veniva indicata con codici e riferimenti vari nei colloqui telefonici trascritti dai carabinieri, dissimulata nei discorsi come “pacchetti di sigarette, dolcetti e caffè, tartufi, calzoni, cannolicchi, tonno, soutè, pomodorini San Marzano, carte francesi e napoletane, aspirine” e in particolare la famigerata “Calamita”, offerta a prezzo pieno e fuori da ogni trattativa ai clienti interessati.

L’imbeccata decisiva per avviare le indagini arrivò dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, che riferì di essersi più volte rifornito di droga per uso personale proprio presso il bar che battezza il processo, “Caffè chic”, sulla statale di Angri. Da quel momento il lavoro di ricostruzione e riscontro del giro di droga, ben articolato e configurato col concorso semplice nel reato di detenzione al fine di spaccio, è stato eseguito con puntualità, monitorando telefonicamente e logisticamente rapporti e movimenti del frequentato bar angrese, riscontrato concretamente dai carabinieri del gruppo territoriale di Nocera Inferiore. Il blitz è stato il momento culmine del lavoro svolto dai carabinieri del gruppo territoriale, col coordinamento del sostituto procuratore Roberto Lenza.

Lo stesso pm ha firmato e depositato la richiesta di giudizio immediato all’attenzione del gip, che dovrà decidere se fissare o meno una eventuale data di processo, senza il passaggio dell’udienza preliminare.

(a. t. g.)

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