PAGANI

Spaccio e corruzione, condannato

Tre anni e otto mesi a Tortora che offrì del denaro ai carabinieri

PAGANI. Tre anni e otto mesi di reclusione con pena concordata per il pregiudicato paganese Massimo Tortora, 43 anni, accusato di detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti e tentata corruzione. La sentenza, con l’accordo del pm, è arrivata al termine dell’udienza preliminare celebrata davanti al gup del Tribunale di Nocera Inferiore, Giovanna Pacifico.
L’uomo fu fermato nel novembre 2016, quando i carabinieri della tenenza di Pagani furono insospettiti durante un controllo dalla sua reazione, con la perquisizione veicolare conclusa con il ritrovamento sotto il divano posteriore di un involucro contenente circa 250 grammi di cocaina. In quel frangente Tortora giocò il tutto per tutto, provando ripetutamente a farla franca arrivando a offrire denaro e altri regali ai carabinieri. «Vuoi i soldi? Vuoi una vacanza? Quello che vuoi ti do», propose l’indagato all’appuntato operante, provando a corromperlo con la proposta di benefici in cambio di un riguardo. In modo da guadagnarsi la doppia contestazione. «Chiudi un occhio, gettala! Dici che hai trovato solo erba». Il reo tentò più volte di accattivarsi il carabinieri con l’offerta di beni per ottenere un “favore” aggravando invece la sua posizione.
L’episodio compare anche nell’ordinanza dell’aprile scorso contro Alfonso Zucca e altri pusher di Nocera Inferiore, riproposto in particolare nei confronti del nipote di Massimo Tortora, Antonio Tortora. Nel prosieguo dell’iter cautelare i giudici del Tribunale del Riesame hanno annullato l’ordinanza emessa erroneamente nei suoi confronti disponendone la liberazione. Per quella contestazione, riferita a novembre scorso contro Massimo Tortora, resta un solo responsabile, circostanza che esclude addebiti per il più giovane Antonio, con i due assistiti di fiducia dall’avvocato Bonaventura Carrara.(a. t. g.)
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