Spaccio di droga, il pusher resta in cella 

La Cassazione: dagli arresti domiciliari continuava l’attività sulle “piazze” dell’Agro

Spaccio di droga a Sarno, resta in carcere il trentaseienne Gerardo Robustelli. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione del Tribunale del Riesame per l’uomo che, sebbene agli arresti domiciliari era stato trovato in casa con 276 dosi di cocaina e 138 stecche di hashish.
I legali del giovane sarnese avevano fondato il loro ricorso su una presunta violazione di legge e su un vizio di motivazione, in quanto i magistrati salernitani, sul possesso degli stupefacenti, hanno ipotizzato la ripresa dei contatti fra il trentaseienne e chi gestisce lo spaccio in zona. Tutto questo, dunque, avrebbe portato Gerardo Robustelli a violare la prescrizione relativa al divieto di comunicazione con persone diverse da quelle con lui conviventi.
Una ricostruzione contestata dal sarnese, con il collegio difensivo che ha puntato tutto sulla registrazione dei movimenti di Robustelli attraverso il braccialetto elettronico e, pertanto, se qualcuno gli ha portato la droga a casa non significa che “abbia comunicato con persone diverse da quelle con lui conviventi, potendo essere quest’ultime ad aver procurato lo stupefacente al congiunto, solo per fini di uso personale». Ma per i gidici della Suprema Corte ha retto l’apparato giustificativo del Tribunale del Riesame a sostegno della decisione, definita “esente da vizi logico-giuridici e aderente a una corretta impostazione concettuale in tema di motivazione del provvedimento cautelare”. In particolare a Robustelli sono contestati due episodi, avvenuti tra il novembre e il dicembre del 2016, che per gli ermellini porterebbe a chiudere il cerchio sui rapporti, mai terminati, tra il sarnese e chi gestisce le piazze di spaccio nella città dell’Agro nocerino sarnese. Pertanto, la misura degli arresti domiciliari è stata ritenuta inadeguata anche dalla Cassazione che, non entrando nel merito della vicenda, ha definito legittimo il dispositivo del Tribunale della Libertà di Salerno.
Domenico Gramazio
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