Spaccio di droga, due patteggiamenti

Giro di cocaina nell’Agro nocerino sarnese: altri quattro andranno invece al processo

ANGRI. Due richieste di patteggiamento e quattro persone a giudizio per i coinvolti nell’operazione Bingo. Alberto Attianese, 31 anni, di Angri, ritenuto l’uomo di spicco del gruppo, unico finito in carcere a gennaio, ha chiesto la pena concordata, insieme a Michele Granata, 23, con udienza fissata al prossimo 22 maggio davanti al gup.

Il processo davanti al giudice monocratico Tarallo, fissato il prossimo 6 maggio e deciso con decreto di giudizio immediato, riguarda invece Luigi Cuomo, 32, di Nocera Inferiore, Raffaele Mellone, 38, di Pagani, già detenuto, il pluripregiudicato Bruno Petrosino, 45, di Nocera Inferiore, e Domenico Rese, 28, di Nocera Inferiore, difesi dagli avvocati Annalisa Califano, Massimiliano Forte e Gregorio Sorrento.

L’inchiesta svolta dal reparto territoriale della compagnia carabinieri di Nocera Inferiore, portò alle misure cautelari emesse nel gennaio scorso, ricostruendo un giro di spaccio di stupefacenti organizzato da un gruppo di persone già coinvolte da un altro precedente procedimento, ribattezzato “Family cars”, scattato nell’ottobre 2011. Le accuse attuali relative alla vendita di stupefacenti in concorso vennero contestate in parallelo all’indagine originaria, costituendo due binari separati e autonomi. Al centro del giro di droga, sono dunque ricostruiti episodi di spaccio svolti in concorso fuori dal regime associativo, col ruolo di spicco dell’angrese Attianese, promotore di una avviata azione di vendita di cocaina, svolta in collaborazione con Michele Granata. Subito dopo c’era il lavoro del noto pregiudicato Bruno Petrosino, più volte incappato nell’ultimo anno in misure restrittive, a partire dal 2013, quando a gennaio finì impelagato nella maxi operazione “Zia”. Quest’ultimo, nel processo succitato risponde di essersi impegnato personalmente nella vendita e nella consegna di cocaina direttamente ai consumatori ristretti agli arresti domiciliari, con un raggio d’azione che spaziava in diverse zone dell’Agro nocerino sarnese.

Il trio costituito da Cuomo, Rese e Mellone, invece, secondo le accuse, lavorava attraverso le conoscenze personali, collegate all’attività di riciclaggio di auto rubate ricostruita dall’inchiesta “Family cars”, abbinando due tipologie di reato. Droga e altre varie attività illecite erano parte della ricca offerta nell’intero comprensorio.

Alfonso T. Guerritore

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