Spaccio di cocaina a Scafati, “immediato” per gli Acanfora

La procura chiede il processo con giudizio immediato per la famiglia di spacciatori scafatese, attiva in via Cavallaro, dove casa Acanfora era diventata una base per la rivendita di coca. Lo scorso...

La procura chiede il processo con giudizio immediato per la famiglia di spacciatori scafatese, attiva in via Cavallaro, dove casa Acanfora era diventata una base per la rivendita di coca. Lo scorso venticinque febbraio furono arrestati in quattro, Gennaro Acanfora, sessantacinquenne, la sua convivente Annamaria Squillante, il figlio Francesco, trentaduenne, e un suo amico, Fabio Sica, venticinquenne, tutti di Scafati, tutti partecipi dell’attività criminosa. A far partire i riscontri era stato il flusso di persone intorno all’abitazione, dove il capofamiglia era detenuto agli arresti domiciliari per precedenti vicende di spaccio. Ulteriori pedinamenti e appostamenti dei militari avevano chiuso il cerchio, acquisendo elementi indiziari sufficienti a far partire il blitz. La perquisizione decisiva dell’abitazione della famiglia Acanfora scattò all’alba, col quartetto al completo, col venticinquenne pronto ad uscire di casa nel ruolo di corriere. L’irruzione decisiva fu ostacolata dai due ragazzi, per impedire l'accesso alla squadra antidroga, fino alla resa consumata tra ingiurie e urla. I militari ritrovarono dieci grammi di cocaina, un apposito bilancino di precisione per il peso e confezionamento della droga e alcune centinaia di euro in contanti, ritenuti proventi dell’attività di spaccio. In particolare, una dose di coca era stata occultata in bocca dallo stesso Sica, che si occupava dei viaggi di consegna dei pallini ai singoli acquirenti. L’amico del figlio, Sica, era impegnato nell’approvvigionamento di stupefacente con frequenti viaggi a Torre Annunziata per acquistare roba. L’incasso quotidiano portava a un flusso di denaro pari a mille euro al giorno e oltre, costituendo un giro solido e redditizio, soldi per gli acquisti all’ingrosso nel mercato vesuviano e previste spese legali, col ruolo apicale di Gennaro Acanfora, finito più volte nella rete dell’antidroga negli anni passati, pusher sulla piazza scafatese, al punto da coinvolgere nell’organizzazione della vendita compagna , figlio e amico del figlio. (a. t. g.)