Spaccio a Piedimonte Finiscono sotto accusa sette insospettabili

Sono pusher, assuntori e anche autori di atti di vandalismo Alcuni di loro sfasciarono le telecamere piazzate dai militari

Affronteranno il processo in sette nella costola dell’inchiesta “Crucifix”, legata al sistema di spaccio al quartiere Piedimonte con decreto di citazione diretta a giudizio, accusati a vario titolo di danneggiamenti e favoreggiamento personale i nocerini D. R., ventiduenne, A. B., trentatreenne, G.B., trentottenne, G. G. ,ventiquattrenne, G. R., ventitreenne, Michele Lugiero, cinquantatreenne e Carmela Spinelli, ventiquattrenne. In particolare, Lugiero risponde di aver danneggiato una telecamera piazzata dagli investigatori a colpi di bastone, in concorso con altri coindagati stralciati in procedimento separato, in particolare Mario e Francesco D’Elia, Bruno Facio e Carmine Cuomo, sotto processo per droga. L’occhio elettronico venne distrutto e reso inservibile il diciotto luglio 2012, con l’apparecchio sfasciato per interrompere l’azione inquirente dello spaccio.

I militari non mollarono la presa e proseguirono con l’azione infoinvestigativa, ricostruendo pezzo per pezzo responsabilità e azione di rivendita della droga, fino al blitz scattato alcuni mesi dopo. Risale all’agosto dello stesso anno, invece, la contestazione mossa alla Spinelli, alla sbarra per spaccio in concorso di ingenti quantitativi di stupefacenti, rivendendo cocaina, marijuana e hashish nell’ambito del sistema illecito organizzato dagli altri spacciatori. Gli altri cinque imputati attesi dal processo, invece, rispondono tutti di aver provato ad eludere le investigazioni delle autorità operanti, perché, in qualità di assuntori, negavano o omettevano informazioni in loro possesso. In particolare, due di loro, dopo aver confermato degli acquisti di droga effettuati in passato nel quartiere Piedimonte, si rifiutavano di rispondere alle domande sul nome dei loro fornitori. Altri due invece, dopo aver acquistato dosi di erba e coca, sentiti alla caserma di carabinieri in qualità di persone informate sui fatti, rendevano informazioni non veritiere, spiegando di aver comprato i bussolotti da un giovane sconosciuto di San Valentino Torio. Infine, l’ultimo imputato, anche lui sorpreso durante un’acquisto di droga, sentito sulla vicenda, per eludere problemi e concretizzando l’accusa di favoreggiamento, negava di conoscere i soggetti responsabili dell’attività di spaccio praticata nel quartiere. Per tutti il processo è stato fissato il prossimo dicembre davanti al giudice monocratico di Nocera Inferiore, mentre al collegio penale prosegue il dibattimento.

(a. t. g.)

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