Soundreef : l’alternativa digitale alla Siae

È stata presentata la nuova start up che minaccia lo storico colosso grazie ai costi competitivi

Un’alternativa digitale alla Siae, così si potrebbe semplificare e rispondere al quesito di quanti si domandano cosa sia “Soundreef”, impresa digitale italo-britannica fondata da Davide D’Atri e che si è presentata anche alla città di Salerno tramite un appuntamento dal titolo: “Alla scoperta di Soundreef. Musica, innovazione e diritto d’autore”, promosso dall’associazione Live. Sono tanti già gli autori, a livello nazionale, che hanno passato la loro rendicontazione dal colosso Siae a Soundreef che promette la massima efficienza e minima spesa. Tra i vantaggi offerti anche quello di svolgere tutte le pratiche online. «Questo nuovo progetto – assicura Lucian Beierling, direttore marketing di Soundreef – rendiconta le utilizzazioni entro sette giorni dal concerto e paga le royalty entro novanta giorni dal live in questione, sia per il nazionale, sia per l’internazionale». I diritti, assicura, rimangono agli autori perché l’accordo non è esclusivo. «L’iscrizione è gratuita, una condizione che la Siae offre solo agli under30 – continua Beierling – e soprattutto la rendicontazione è online». Stesso discorso anche per gestori di locali: «Sia per la musica di sottofondo – continua Beierling – che per una serata live, con pochi click possono accedere alla piattaforma e alle autorizzazioni». Comprese anche le tv private come utilizzatore, nel momento in cui passa un brano di un autore o di un editore gestito dalla pluripremiata startup viene scorporato da quella che è la gestione solita del diritto d’autore e passa attraverso Soundreef. «Sono anche un piccolo autore e ho voluto fortemente organizzare questo incontro al fine di far conoscere a 360° Soundreef, la realtà che sta mettendo in discussione il monopolio Siae», racconta Stefano Bifulco. «Sono tanti gli autori e gli organizzatori di eventi che vogliono farsi conoscere e proporre nuove realtà alla città ma, purtroppo, in molti rinunciano per questioni economiche e lasciano i propri progetti nel cassetto. Infatti, per chi si accolla l’onere di offrire ai cittadini una serata musicale, deve alla Società italiana di autori ed editori una cifra piuttosto alta e ciò rappresenta un impegno notevole». «Il mio augurio – conclude – è che si possa tornare presto a dare valore e giustizia ai sogni ed al lavoro di tanti piccoli autori. Vorrei che la musica ed il talento caratterizzassero la movida salernitana».

Marina Illiano

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