«Sosterremo il sistema delle imprese»

Prete eletto presidente della Camera di commercio per acclamazione. Rinviata la scelta dei componenti della Giunta

Andrea Prete è il nuovo presidente della Camera di commercio. Un’elezione annunciata, giunta addirittura per acclamazione, subito dopo le formalità di rito, come la presentazione dell’unico candidato da parte del presidente di Confindustria, Mauro Maccauro, e l’accettazione della candidatura del pretendete allo scranno più alto dell’Ente. Tutto si è svolto, insomma, secondo un copione già scritto, con la regia invisibile del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che è riuscito, in pochi giorni, a mettere tutti d’accordo.

E che si sia fatto tutto in fretta, è confermato pure dal rinvio della nomina della Giunta, allargata ad 8 componenti più il presidente, in seguito alla modifica dello Statuto. Il completamento della nuova governance sarà infatti ultimato il prossimo 11 settembre, come richiesto da Giuseppe Gallo. Solo allora sarà definita la nuova scacchiera, in base agli accordi che interverranno in questi nove giorni che separano i consiglieri dalla nuova riunione.

Nel frattempo è apparso chiaro che la parola d’ordine del nuovo corso della Camera di commercio è unità. Un termine utilizzato un po’ da tutti per dimostrare, soprattutto all’esterno, come dopo le battaglie, non solo verbali, degli ultimi tempi sia ritornata la calma tra le varie categorie. Che tutt’assieme hanno sostenuto e votato Prete. Il neo presidente, dopo i ringraziamenti di rito, pure al suo predecessore Guido Arzano, ha annunciato l’inizio di una spending review: «C’è il rischio – ha sottolineato – che la montagna partorisca il topolino, in quanto abbiamo una struttura molto grande ma pochi mezzi a disposizione». Proprio per questo parlato di una «revisione dei costi, per recuperare risorse e ridistribuirle al sistema imprese», anche se non ha ancora individuato i settori da tagliare. E indicato la via per superare la crisi, attuando una «sinergia con la filiera istituzionale, per diventare il braccio operativo delle iniziative più significative del territorio». «Rappresentiamo – ha precisato Prete – il sistema economico della provincia, con più di 90mila imprese che si associano per condividere le proprie problematiche».

Il nuovo presidente ha le idee chiare pure sull’aeroporto che ha definito «strategico per lo sviluppo non solo di Salerno ma di tutta la Campania». «Per il Costa d’Amalfi-Cilento – ha spiegato – abbiamo speso decine di milioni. Adesso la palla, dal punto di vista economico, passa al altre istituzioni, ma ciò non significa che abbasseremo la guardia. Anzi controlleremo e vigileremo ancora di più, tenuto conto che lo scalo napoletano presenta evidenti limiti di crescita strutturale».

Prete non si è sbilanciato sui futuri equilibri dell’Ente camerale. Sulla composizione della Giunta l’unica concessione è stato il rammarico «di non poter avere rappresentanti femminili» al contrario di De Luca che «si è circondato di donne». L’obiettivo di questi mesi – ha concluso il neo presidente – sarà quello di far ritornare la percezione che la Camera di commercio è al servizio dei suoi associati».

Soddisfazione per la nomina di Prete l’ha espressa Maccauro. «L’elezione per acclamazione del past president di Confindustria alla presidenza della Camera di Commercio – ha rilevato – è un segnale di grande responsabilità da parte di tutte le categorie produttive. Prescindendo dalla riforma voluta dal Governo, l’Ente camerale continua a ricoprire un ruolo particolarmente rilevante nei processi di sviluppo dell’economia provinciale. È, infatti, in tale sede istituzionale che la visione strategica delle diverse categorie produttive e dei servizi deve concretizzarsi in iniziative e progetti ritenuti indispensabili per il rilancio del nostro territorio».

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