Sosta, ora spuntano i permessi falsificati Due “furbi” nei guai

Scoperti tagliandi contraffatti di portatori di handicap Controlli a tappeto. La polizia municipale: tolleranza zero

Scoperti falsi permessi per la sosta dei veicoli. Già due i casi finiti nel mirino degli agenti della polizia locale e dei carabinieri. Al vaglio dei vigili urbani, guidati dal neo responsabile Filippo Meluso, e dei militari dell’Arma della locale tenenza, diretti dal comandante Vincenzo Tatarella, dei duplicati dei permessi concessia ai portatori di handicap e utilizzati da chi problemi fisici proprio non ne ha. I casi scoperti finora si sono verificati nel centro cittadino, dove gli uomini delle forze dell’ordine hanno notato due permessi per la sosta gratuita “sospetti” esposti sul cruscotto di altrettante autovetture. I tagliandi erano stati entrambi falsificati e la loro fattura avrebbe potuto trarre facilmente in inganno sia gli agenti municipali che gli addetti al controllo della sosta.

In realtà, non si tratterebbe di casi tanti isolati. Il sospetto che di permessi falsi per i parcheggi ce ne siano non pochi in circolazione. Tanto che al comando della polizia locale hanno disposto una serie di controlli a tappeto annunciando tolleranza zero contro i “furbi”. A quanto pare, il malcostume di utilizzare tagliandi manomessi o addirittura semplici fotocopie di tagliandi riservati a portatori di handicap sarebbe molto più diffuso di quanto si possa immaginare. Di qui la decisione di porre particolare attenzione al fenomeno.

«Fotocopiare un permesso per la sosta – afferma il comandante Meluso – può costare molto caro. Può portare l’autore davanti a un giudice, con l’accusa di contraffazione e di utilizzo di atto falso. La fotocopia di un documento autorizzativo, quale è ad esempio un permesso, realizzata con caratteristiche e dimensioni tali da avere l’apparenza di quello originale può inoltre costare una condanna per falsità materiale». Questo è quanto peraltro stabilito dalla Corte di Cassazione con la sentenza 42957 del 21 novembre 2011, chiarendo un principio importante: il reato di ”uso di atto falso” sussiste anche in caso di semplice esposizione della fotocopia di un permesso, dal momento che l’esibizione del documento è finalizzata a comunicare qualità e prerogative del titolare o conducente del mezzo ed esporlo, anche in fotocopia, equivale perciò al suo utilizzo. I furbi o presunti tali che usano fotocopie a colori del permesso plastificato per portatori di handicap, per poter parcheggiare senza problemi in centro, sono quindi avvisati. Per chi dovesse essere smascherato, scatterà la  denuncia all’autorità giudiziaria.

Annalaura Ferrara

©RIPRODUZIONE RISERVATA