«Sos Terra dei fuochi Deve intervenire Alfano»

Il ministro dell’Ambiente Orlando chiede aiuto all’Interno a tutela della salute Mara Carfagna lancia un disegno di legge per un Piano Marshall delle bonifiche

NAPOLI. È un’emergenza ormai, che tocca l’ambiente, la salute della popolazione e il tessuto sociale. Sversamenti tossici, discariche abusive e roghi di rifiuti: per salvare la Terra dei fuochi, il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando chiede l’intervento del ministro dell’Interno Angelino Alfano, affinché convochi al più presto il Comitato di ordine e sicurezza pubblica (Cosp). E, per la difesa di quei luoghi avvelenati si batte pure il Pdl che, Mara Carfagna in testa, lancia un disegno di legge ad hoc per un “Piano Marshall” delle bonifiche. «Ho chiesto al ministro dell’Interno la convocazione del Comitato di ordine e sicurezza pubblica - afferma Orlando -. È un mio intento garantirlo» perché, tra «i miei obiettivi prioritari» c'è «giungere a una soluzione definitiva dei problemi della Terra dei fuochi».

Una delle ipotesi era la convocazione del Comitato a Caserta. Intanto, è previsto che Alfano si rechi in quell'area per il 22 ottobre. Per «un maggior controllo del territorio» Orlando ha predisposto che «uno specifico gruppo dei carabinieri del Noe coordini l’attività dell’Arma sul territorio», oltre ad aver incaricato l’Ispra di fare dei controlli sulle aree della Terra dei fuochi citate dal pentito Carmine Schiavone. Sul versante sanitario il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha confermato la disponibilità dell’Istituto superiore di sanità per avviare uno screening. Dal canto suo Mara Carfagna non ha dubbi sul «dramma trentennale» che corrono quei luoghi: la definisce «un’emergenza nazionale», presentando «una legge speciale» preparata dal Pdl. Secondo la portavoce del Pdl alla Camera si tratta di una legge che è ormai «indispensabile», un «Piano Marshall per le bonifiche, per contrastare l’emergenza ambientale, sanitaria e agroalimentare», accogliendo l’appello del presidente Giorgio Napolitano e del governatore della Campania, Stefano Caldoro. L’auspicio dell’ex ministro del Pdl è che il provvedimento «possa essere condiviso da tutte le forze del Parlamento, perché questa non è una battaglia che ha colore politico; anzi la speranza è che il Parlamento possa contribuire»; così come «un ulteriore auspicio è che anche il governo possa offrire il suo sostegno». Lo spirito del disegno di legge - che, dopo aver un incontro con il presidente della Camera Laura Boldrini, sarà calendarizzato il prima possibile - che punta a risanarè la zona rossa compresa tra Napoli e Caserta si poggia su alcuni punti principali: un fondo speciale per le bonifiche da rifornire con i proventi dei beni confiscati alle mafie, a cominciare da quelli derivanti dai procedimenti per ecomafia; una task-force giudiziaria e investigativa per evitare infiltrazioni camorristiche; l’introduzione del reato ambientale e l’inasprimento delle sanzioni; uno studio sanitario. Altri aspetti riguardano la «delimitazione delle aree inquinate» e la suddivisione in «aree food e no-food»; non è escluso il «coinvolgimento delle Forze armate a presidio del territorio».

Una legge ad hoc non sembra dispiacere ad Orlando: «Può essere uno strumento utile». Tuttavia fa presente che «entro metà novembre saranno pronte anche le proposte del gruppo di lavoro di esperti insediato al ministero». Ma, il lavoro in Campania non si esaurisce con le bonifiche: il ministero spinge anche per «accelerare il completamento degli impianti»; in questo campo saranno «fondamentali» i fondi comunitari e «l’impiego dei beni confiscati alla criminalità organizzata». C'è anche un’apertura del ministro Orlando a trovare delle «strade alternative» al termovalorizzatore di Giugliano, quello che dovrebbe bruciare 6 milioni di ecoballe.