Sos per l’agricoltura: produzione crollata

SALERNO - Un 2020 difficile per l’agricoltura italiana che registra un meno 3,2% nelle produzioni nel Paese, trainata fortemente verso il basso dal dato del Mezzogiorno (-4,3%, in Campania è del -2,2%). A fotografare la situazione in cui versa il mondo agricolo il rapporto Istat che fa emergere le conseguenze della pandemia anche sulle produzioni agricole. I dati negativi sono soprattutto per il Salernitano: è calato, ad esempio, del -22,6% la produzione di olio campano, per la gran parte focalizzato nella provincia di Salerno. Per le coltivazioni floricole la perdita più rilevante si è registrata in Campania (-11,1%), centralizzata perlopiù nel Napoletana e nell’area nord della provincia di Salerno. Un segno negativi c’è poi per la maggior parte delle produzioni, anche vitivinicole. Ortofrutta salernitana ha subito un forte contraccolpo, come ricordava già nei mesi scorsi Vito Busillo, presidente della Coldiretti Salerno. Un dato negativo che non è accennato a diminuire neanche nei primi mesi di quest’anno, anzi è andata peggiorando.

Tra la fine del 2020 e i primi mesi del 2021 i dati vedono per molte delle produzioni tipiche della provincia di Salerno un calo del 40% in alcuni casi, con punte del 60%. Come ricordato da Coldiretti, ad essere penalizzati sono stati tutti i prodotti che devono essere consumati in pochi giorni, quelli con una bassa shelf-life, vita da scaffale. Per Busillo dal 2020 in poi c’è stato «un cambio delle abitudini del consumatore. Al supermercato, al mercatino e in generale a fare la spesa si va solo un paio di volte la settimana e non più quotidianamente come si faceva un tempo. Per queste ragioni, l’acquirente sceglie prodotti che hanno una conservazione più a lungo». Chi va a fare la spesa, quindi, s’indirizza a frutta e verdura che non abbiano una scadenza a breve, di conseguenza a perdere rilevanti quote di mercato sono tutti i prodotti freschi.

(sdn)