Sos depuratori Cantieri al palo 

In “giacenza” alla Provincia ci sono ben 89 milioni di euro Russo (Ance): «Sbloccarli significa salvare edilizia e turismo»

I soldi ci sono ma non vengono utilizzati. È il paradosso che c’è a Salerno, dove in “giacenza”, presso la Provincia, ci sono ben 89 milioni stanziati per dotare l’intero territorio di efficaci ed efficienti impianti di depurazione. Ma, nonostante i fondi, finora la stragrande maggioranza dei cantieri sono ancora al palo. «Eppure – sottolinea il presidente dell’Ance Aies Salerno, Vincenzo Russo – quasi tutte le gare d’appalto sono state effettuate e aggiudicate. Molti progetti, però, sono carenti e devono essere adeguati. La burocrazia, tuttavia, tarpa le ali non solo al comparto edile ma pure a quello turistico. Perché, se immessi sul mercato, i circa 90 milioni di euro non solo darebbero una boccata d’ossigeno a molte imprese, favorendo pure l’occupazione, ma aiuterebbero anche il turismo».
Un binomio, edilizia e turismo, che può apparire azzardato. Ci può chiarire il collegamento?
È molto semplice: se non si corre ai ripari e si sbloccano le procedure, non solo verrà data un’ulteriore spallata ad un comparto già in crisi, ma si metterebbe anche a rischio il mare delle nostre splendide coste e, in particolare quello della Costiera amalfitana e cilentana, con una ricaduta negativa non solo sulle presenze dei vacanzieri ma pure dal punto di vista ambientale. Non possiamo assolutamente correre questo pericolo.
Perché la situazione è in una fase di stallo prolungata?
La Provincia, che è l’Ente appaltante, non stipula contratti, in quanto non riesce a gestire il carico di lavoro. E, tutto questo, comporta un continuo ritardo, che si va ad aggiungere a quello già accumulato negli anni precedenti. Tenga presente che gli euro a disposizione per il nostro territorio sono, in totale, all’incirca 400 milioni, destinati ad opere finanziate e peraltro pure appaltate. Ma, purtroppo, è tutto ancora fermo. E questo fa sì che, nel primo semestre di quest’anno, si siano persi altri 1400 posti di lavoro e ci sia stato un calo pari al 21,28 per cento. In pratica, inizia ora la vera crisi, in quanto i dati sono simili a quelli del 2014. Noi, come Ance, compulsiamo continuamente gli uffici competenti, per accelerare i tempi. E pure in Regione, quasi a cadenza giornaliera, andiamo in pellegrinaggio, per far valere le ragioni dei lavoratori.
Torniamo ai depuratori. Dov’è che la situazione è già in fase avanzata?
Nel Cilento è partito solo il comparto 2, che comprende i comuni di Agropoli, Monteforte, Aquara, Giungano, Laurino e Perfifumo. È prevista la costruzione di 3 impianti, per un importo complessivo di circa 10 milioni e i tempi di completamento sono di 12 mesi. Sul fronte della Costiera amalfitana, invece, l’unico cantiere aperto è quello che riguarda il potenziamento del depuratore di Amalfi. In questo caso l’opera è già stata completata per il 20 per cento ma, pure qui, ci sono delle difficoltà, in quanto c’è il serio rischio che le operazioni in corso si possano bloccare. L’impresa, infatti, non ha ricevuto nessun pagamento e, pertanto, ci stiamo interessando affinché venga sbloccato quantomeno l’importo relativo all’anticipazione, previsto per l’inizio dei lavori.
Con gli impianti terminati e in funzione cosa cambierebbe?
Beh, sarebbe tutta un’altra musica. Significherebbe non solo aver dato una consistente mano alle imprese edili locali ma sarebbe pure una garanzia per il futuro. I turisti, infatti, verranno sulle nostre coste fin quando troveranno il mare pulito. E, senza depuratori, non saremo in grado di assicurare la qualità della balneabilità, perché solo così si potrà garantire il rispetto della legge e avere, allo stesso tempo, acque trasparenti.
Gaetano de Stefano
©RIPRODUZIONE RISERVATA