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Sorrentino: «Sono ok i conti del Comune»

ANGRI. «La richiesta avanzata dal Comune alla Cassa depositi e prestiti è un atto che si inquadra nella ordinarietà amministrativa. Il vero problema è che gli enti locali soffrono uno sfasamento...

ANGRI. «La richiesta avanzata dal Comune alla Cassa depositi e prestiti è un atto che si inquadra nella ordinarietà amministrativa. Il vero problema è che gli enti locali soffrono uno sfasamento temporale tra le entrate e le uscite: le seconde avvengono sempre più rapidamente delle prime, ma la situazione complessiva dei conti non desta preoccupazione».

Ha esordito così l’assessore al bilancio, Giacomo Sorrentino, in merito alla nuova istanza di aiuto economico che Palazzo di Città si appresta a richiedere alla Cdp. Un atto formalizzato da una recente determina del settore programmazione e risorse. Nello specifico si tratta della possibilità di ottenere un nuovo prestito “ad addendum” rispetto a quanto già ricevuto. Un’anticipazione che ovviamente dovrà essere restituita dal Municipio e che sarà utile per coprire quei debiti contratti entro il trentuno dicembre 2012 e che presentino i requisiti di certezza, esigibilità e liquidità.

Un fondo specifico previsto dalla legge 35 dell’8 aprile 2013 recante “disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento degli enti locali”.

Il Comune, quindi, batte cassa ma a dire di Sorrentino i conti sono sotto controllo. «Il vero problema che si presenterà per tante amministrazioni è dovuto al mancato incasso dell’Imu in attesa che il governo faccia chiarezza in materia. Si tratta di un flusso di denaro che, se sottratto e non adeguatamente compensato, metterà in seria difficoltà sia il nostro che altri comuni».

Da qui evidentemente la necessità di ottenere una nuova iniezione di liquidità dall’istituto romano di via Goito. Ottenuto il denaro, l’amministrazione comunale dovrà rispettare una serie di passaggi obbligati finalizzati al pagamento dei propri fornitori tra cui “effettuare i pagamenti con criterio di priorità, dando priorità ai crediti non oggetto di cessione pro soluto”, imputando il pagamento “al credito più antico come risultante dalla fattura o dalla richiesta equivalente di pagamento”. L’ente, inoltre, dovrà comunicare ai “propri creditori, anche a mezzo di posta elettronica, l’importo e le date entro le quali provvederà al pagamento dei debiti”.

Pippo Della Corte

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