Sopralluogo serale all’ospedale

Lunedì il manager Squillante ha avviato il tour nelle criticità del nosocomio

Fare del piano terra dell’ospedale “Umberto I” una piastra d’emergenza con reparti comunicanti, limitando eventuali incursioni di parenti e visitatori. Questo uno degli obiettivi prefissati dalla direzione aziendale dell’Asl in vista dell’operazione anti disagi negli ospedali dell’Asl Salerno. Protagonista del primo capitolo l’Umberto I di Nocera Inferiore.

Il manager Antonio Squillante ha cominciato il suo tour de force per risolvere le criticità che da tempo caratterizzano la struttura di viale San Francesco. Lo aveva annunciato in occasione della presentazione dell’atto aziendale. Lunedì sera, quando nelle corsie c’erano poche persone, ha incontrato il direttore sanitario, Maurizio D’Ambrosio, quello amministrativo, Luciana Mazziotti, ed alcuni rappresentanti del personale. Insieme a loro ha girato per i reparti più bisognosi di interventi. Il briefing si è protratto per alcune ore, fino alle 23,30.

In particolare l’attenzione si è soffermata sulle divisioni al piano terra: centro trasfusionale, laboratorio analisi, radiologia, rianimazione, vecchio e nuovo pronto soccorso. L’idea è quella di rivedere l’organizzazione delle strutture, in modo da creare una piastra d’emergenza con reparti comunicanti tra loro, ma con l’accesso di visitatori e parenti molto ridotto, evitando incursioni che potrebbero intralciare il lavoro degli operatori sanitari.

Il vertice di lunedì rappresenta soltanto il primo passo. Ci sono cinque piani da analizzare, con criticità non da poco. Tra le emergenze ci sono, per esempio, quelle strutturali. Vanno riqualificati i bagni del piano terra, gli impianti idraulici ed elettrici, gli accessi del seminterrato, gli esterni.

Novità, intanto, sul fronte sicurezza. Dopo numerose richieste, è stato finalmente potenziato il servizio di sorveglianza sulle 24 ore. «Dopo l’aggressione alla dottoressa del pronto soccorso – ha dichiarato D’Ambrosio – insieme al direttore amministrativo abbiamo deciso di attivare questo primo servizio». All’esterno, dunque, ci sono i dipendenti di una società di vigilanza privata, un’operazione probabilmente meno dispendiosa.

Salvatore D’Angelo

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