Sono tornati ad Atena i due ragazzi del Mali

Erano stati ricoverati prima a Polla e poi a Eboli per una malattia tropicale Già dimessi, attenderanno nel Vallo di Diano i farmaci necessari alle cure

ATENA LUCANA. La notizia del ricovero di due ragazzi ventenni del Mali, ai quali è stata diagnosticata una febbre tropicale infettiva sta suscitando qualche preoccupazione tra gli abitanti di Atena Lucana. Ai due ragazzi, ricoverati prima al “Curto” di Polla e poi al’ospedale di Eboli, è stata diagnosticata la febbre di Katayama o della lumaca e sono i primi due casi in Italia. Si tratta di una malattia infettiva ma il contagio può avvenire attraverso rapporti sessuali.

Sulla questione è intervenuto il vicesindaco di Atena Lucana, Sergio Annunziata, che ha fatto sapere di aver contattato l’Asl Salerno e attivato tutte le procedure previste per casi del genere. «Devono assolutamente isolare e aggredire il caso – ha dichiarato Annunziata – utilizzando tutti i protocolli previsti nei confronti dei soggetti ai quali è stata diagnosticata la malattia e di tutti coloro che hanno avuto contatti con loro. Deve esserci maggiore attenzione e screening mirati nei confronti dei migranti. Non bisogna creare allarmismi ingiustificati e per questo motivo è opportuno rendere pubbliche tutte le notizie legate a questa vicenda. Queste malattie non devono essere sottovalutate e i centri di accoglienza devono quotidianamente essere controllati anche a livello medico. Troppo spesso alcuni centri diventano semplici rifugi dove vengono parcheggiati migranti in numero superiore alle possibilità ricettive».

Annunziata avvierà delle verifiche presso i centri di accoglienza presenti ad Atena Lucana per poi rendere pubblico l’esito dei controlli.

Intanto da uno dei tre centri presenti ad Atena, il centro di accoglienza “Uliveto” fanno sapere che i due migranti del Mali non erano loro ospiti. «Ogni giorno – ha spiegato il referente del centro, Donato Di Sanzo – noi inviamo alla Prefettura un report sulle presenze e su eventuali ricoveri e le ragioni alla base degli stessi».

Da ieri i due extracomunitari non sono più ricoverati a Eboli, i due hanno firmato il foglio con la richiesta di dimissioni volontarie e sono rientrati ad Atena Lucana. I due maliani sono arrivati in Italia circa sei mesi fa. La malattia in questione anche se infettiva ha un bassissimo tasso di mortalità e può essere curata in maniera efficace con dei farmaci che attualmente non sono disponibili in Italia, tant’è che l’ospedale di Eboli li ha richiesti a una farmacia di Città del Vaticano. I due maliani attenderanno nuovamente nel Vallo di Diano i farmaci necessari alle loro cure.

Erminio Cioffi

©RIPRODUZIONE RISERVATA