Maria Cascone

LA STORIA

«Sono invalida dalla nascita»: ma la casa assegnata dal Comune di Angri ha l'ascensore guasto

L’alloggio popolare ricevuto due anni fa è al terzo piano: l’odissea di Maria Cascone

ANGRI - Una storia di ordinaria ingiustizia si potrebbe definire la vicenda di una donna affetta da una grave invalidità, tra l’altro evidente e riconosciuta al 100 percento. Una vita carica di sofferenze la sua poi l’epilogo: il Comune di Angri due anni fa le assegna una casa popolare al terzo piano con l’ascensore che non è mai entrato in funzione.
La storia di Maria Cascone ha inizio sessant’anni fa, quando alla nascita, presenta una malformazione ai piedi, che si presentano anomali, piccoli e ripiegati all’interno, la diagnosi l’accompagnerà per tutta la vita come una sentenza senza appello: piedi torti equini con i talloni non sviluppati. Da bimba fino all’età adulta affronterà 18 interventi chirurgici per provare a migliorare il suo passo decisamente lento e sforzato, migliorato solo da robuste calzature ortopediche realizzate per lei su misura. «Nel giugno di due anni fa ho ricevuto questa casa che si trova al terzo piano del civico 6 di via don Carlo La Mura. Mi è stato assicurato che ci fosse l’ascensore e che potevo stare tranquilla. In realtà non è mai entrato in funzione. Pare che ci vogliano 6mila euro per collaudarlo e varie spese per l’attivazione», ha detto la Cascone.

Anna Villani
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