la difesa del consigliere provinciale

«Solo chiacchiere da bar, io sono onesto»

L’ex candidato sindaco nega rapporti con i clan e minaccia di querelare i “diffamatori”

PAGANI. «Mai conosciuta questa persona che riporta frasi da bar. Sono da subito a disposizione per qualsiasi chiarimento».

Massimo D’Onofrio, leader cittadino di Fratelli d’Italia e consigliere comunale di Pagani, risponde alle accuse che gli sono state rivolte da un imprenditore nel processo d’appello “Linea d’ombra”. «Sono dichiarazioni che mi fanno ridere e offensive per me e la mia famiglia. Da generazioni siamo persone oneste e perbene». D’Onofrio alle ultime elezioni amministrative è stato candidato a sindaco. «"La magistratura-prosegue D’Onofrio- saprà accertare le stupidaggini affermate sul mio conto e sono pronto in ogni momento al confronto con chicchessia. Sono più che sereno e convinto che gli inquirenti faranno luce su queste falsità. Giustizia sarà fatta».

D’Onofrio in questi anni è stato definito negli ambienti politici provinciali e regionali l’erede di Gambino. Pupillo e fedelissimo del deputato , Edmondo Cirielli, la carriera politica di D’Onofrio è iniziata nel 1989 con l’Mgs (Movimento Giovanile Socialista). Dopo alcuni mesi abbandonò il movimento per aderire al Fronte della Gioventù. Nel 2001 il salto di qualità all’interno di An, con la vittoria della mozione Cirielli al congresso del partito contro Giovanni Romano.

D’Onofrio divenne dirigente provinciale. Poi nel 2002 il testa a testa con Gambino di Forza Italia per la conquista della candidatura a sindaco in rappresentanza della coalizione di centro destra. Alla fine la spuntò Gambino, D’Onofrio divenne il suo vice. I rapporti con i vertici nazionali di An si sono rafforzati in questi anni anche grazie all’aiuto del fratello Giovanni, ex funzionario alla Presidenza del consiglio e di Costantino Lauria, direttore generale del ministero dell’Economia. Nel 2007 si è ricandidato con Gambino al consiglio comunale di Pagani, in seguito lasciò la carica di vice sindaco a Salvatore Bottone, per rivestire il ruolo di presidente del consiglio comunale. Nel 2009 ottenne la candidatura alle provinciali e si spalancarono le porte di Palazzo Sant’Agostino.

« A differenza di chi mi accusa –conclude - ho sempre praticato una vita onesta. Provvederò a querelare chiunque si renda responsabile di dichiarazioni offensive».

Gerardo Vicidomini

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