l’appello

Solidarietà per salvare il piccolo Francesco

Ha solo dieci mesi ma ha già un principio di cirrosi epatica. Francesco potrebbe essere un batuffolo ben tornito come lo sono i piccoli alla sua tenera età, invece no e non ha molta forza per...

Ha solo dieci mesi ma ha già un principio di cirrosi epatica. Francesco potrebbe essere un batuffolo ben tornito come lo sono i piccoli alla sua tenera età, invece no e non ha molta forza per muoversi. Ha subito già due interventi chirurgici, uno nel 2015 e un altro quest’anno, a maggio scorso, a causa di una malattia al fegato diagnosticata a poche settimane dalla nascita: atresia delle vie biliari. Il calvario, però, non è finito, il bambino dovrà affrontare un’ultima importante prova. Dovrà essere sottoposto a un terzo intervento, quello decisivo, per effettuare il trapianto di fegato il prossimo 18 settembre. Il piccolo vive a Matierno con mamma Simona Turchino e papà Vincenzo Melchiorre e tre fratellini, una gemella, un fratellino di 8 anni e la più grande di 12. Le spese che la sua famiglia dovrà sostenere per affrontare il terzo viaggio verso la guarigione sono notevoli, visto che i genitori dovranno soggiornare fuori almeno 5 o 6 mesi. Per questo la Caritas che riunisce le parrocchie di Fratte, Brignano, Ogliara e Matierno si è attivata per lanciare un appello affinché la comunità si mobiliti per donare un contributo che aiuti i familiari del piccolo a sostenere le spese. Anche papà Vincenzo, tifosissimo della Salernitana e operaio della Salerno sistemi, chiede un aiuto economico e il suo appello lo rivolge in particolare «ai tifosi della Salernitana, basterebbe anche solo un euro, a Lotito e a Mezzaroma e a qualunque ente pubblico possa permetterselo». Francesco in questo momento riesce a svolgere funzioni al 40 per cento delle sue potenzialità. «A mio figlio non funzionano le vie extrabiliali, si crea una sorta di cicatrizzazione e in questo modo la bile entra in circolo nel sangue e infetta il fegato, per questo motivo ha un inizio di cirrosi epatica», spiega il papà. I genitori se ne resero conto quando iniziarono a vedere che i suoi occhi e l’incarnato diventavano gialli e le feci quasi incolore. Per cercare di salvargli la vita in occasione del primo intervento, eseguito a Brescia, gli è stato praticato un bypass tra fegato e intestino e il secondo, diretta conseguenza del primo, all’ospedale Molinette di Torino dove dovrà ritornare per il trapianto. «Mia moglie ha lo stesso gruppo sanguigno di mio figlio e potrebbe essere compatibile come donatore – ha concluso Vincenzo – ma il percorso è lungo. Francesco ha le difese immunitarie troppo basse e prima del trapianto ci sarà una fase preparatoria, mentre dopo il trapianto ci saranno altre tappe da affrontare prima di lasciare l’ospedale». Chiunque volesse dare un contributo, può farlo sul conto corrente: Banca Carime, cliente: Turchino Simona, causale: Aiutiamo francesco, NR c/c: 1938, Iban:IT60Y0306715203000000001938, Bic: Carmit31.

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