Soget, si corre ai ripari «Valuteremo tutti i casi»

L’assessore al Bilancio, Alfonso Buonaiuto, spiega le future procedure «In caso di errori si potrà presentare istanza al Comune entro sessanta giorni»

Usare il buon senso, interpretando i vari casi. E’ questa la parola d’ordine dell’amministrazione comunale di Salerno sulla vicenda “cartelle pazze” inviate dalla Soget ai contribuenti.

«Gli incontri con la società di riscossione – evidenzia l’assessore al Bilancio Alfonso Buonaiuto – sono all’ordine del giorno e continueranno anche per tutta la settimana». L’obiettivo dell’amministrazione, diretta dal sindaco Vincenzo De Luca, è quello di limitare al minimo i fastidi e gli inconvenienti per gli utenti, molti dei quali inviperiti per richieste di pagamento veramente astronomiche e non rispondenti alla realtà dei fatti. «Chi ha ricevuto avvisi che contengono errori macroscopici – spiega Buonaiuto – può presentare, entro sessanta giorni, istanza al Comune e alla Soget e, una volta accertate le incongruenze, la cartella viene rimodulata in base al reale rapporto o addirittura annullata».

Dunque la disponibilità c’è tutta, anche per rimediare a quelle sviste che, di fatto, ci sono state e che Buonaiuto non nega affatto. «In termini statistici – rimarca - visto il numero elevato di invii, che sono stati oltre 20 mila, un 10 per cento di errore è accettabile. Ma non lo è da un punto di vista pratico, perché abbiamo creato disagio a molti cittadini, è ciò non deve più accadere».

L’esperienza negativa, dunque, dovrà servire in futuro anche alla Soget per rimodulare il servizio. «E’ chiaro – aggiunge Buonaiuto – che non si dovrà più procedere ad una distribuzione massiva, sparando sul mucchio, ma dovranno essere presi in considerazione solo i casi più importanti».

Intanto si sta tentando di venire incontro, sempre nel rispetto della normativa vigente, a quelle categorie maggiormente tartassate, come le attività commerciali. «Abbiamo dato disposizioni – confida l’esponente della giunta – di operare uno sgravio nei casi previsti dalla legge». Inoltre c’è l’intenzione di creare un nuovo regolamento che permetta di non incorrere più in contraddizioni, come per il caso dei terreni edificabili che, se ancora agricoli, a patto che rappresentino il reddito principale, hanno una tassazione minore. «In sostanza – conclude Buonaiuto – le tipologie di errori sono state due. La prima relativa ai dati catastali, che il più delle volte non rispondono alla realtà, la seconda provocata da una trasmigrazione di dati da un programma all’altro, che ha scambiato alcuni campi. Grazie ai dati che ci sono stati forniti dall’Agenzia del territorio, comunque, siamo riusciti a scoprire anche 700 immobili fantasma, per i quali non è stata mai corrisposta l’Ici».

Gaetano de Stefano

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