Soget, dubbi sul contratto «Ma l’unica via è pagare»

Sono scaduti i termini per presentare i ricorsi, impossibile fare una class action Il consigliere Cammarota studia la soluzione: «Va revocato l’affiamento»

Dietro le tante polemiche relative alla questione Soget ci sono soprattutto moltissimi utenti che, al momento, non hanno alcun modo per far valere le loro ragioni. Infatti, essendo scaduti i termini per poter presentare ricorso presso la commissione Tributaria, anche la consegna della domanda in autotutela è praticamente inutile. A spiegarlo è il consigliere comunale Antonio Cammarota che con l’associazione “La nostra libertà” ha comunque curato, con patrocinio gratuito, la presentazione di 220 ricorsi contro gli accertamenti della Soget per il pagamento di Tarsu e Ici. «Ormai – dice – sono scaduti i termini di legge e abbiamo perso il nostro giudice naturale. E’ quindi scontato che anche la domanda in autotutela sarà automaticamente respinta». Tanto più che al momento si tratta di una banale domanda in carta semplice nel quale nulla si può specificare. «Il Comune – spiega Cammarota – avrebbe dovuto specificare cosa scrivere nella domanda in quanto è titolare del credito e della sua interpretazione così come della sanzione». Da qui la necessità, dal suo punto di vista, di riunire il Consiglio comunale su questo argomento così da fissare una serie di determinazioni che avrebbero permesso ai contribuenti di poter eventualmente agire. «L’assise serve ad affrontare tutte le criticità denunciate – spiega Cammarota – come il cumulo delle sanzioni che, non bisogna dimenticare, rappresentano il vero guadagno della Soget. Oppure la differenza di agevolazioni, per cui se la casa mi è stata assegnata dal Comune o da Iacp io non devo pagare sanzioni in presenza di errori di planimetria, mentre le devo pagare se la casa la compro da un privato. O ancora la questione prescrizione 2008 perché c’è altra giurisprudenza, rispetto a quella richiamata dall’assessore Buonaiuto, in alcuni casi recentissima, che distingue i termini di notifica in caso di decadenza come per i ricorsi e di prescrizione e, quindi, la diversa decorrenza con la consegna o meno al destinatario, ed altra ancora per la quale la consegna all’ufficio postale negli ultimi giorni non consente salvezza dei termini». Quindi attualmente l’unica strada percorribile per il contribuente è quella di pagare la cartella. Infatti, in questo specifico caso, non si può fare ricorso nemmeno a strumenti come la class action, ovvero un’azione legale collettiva.

Diverso è il caso se si dimostrasse che il contratto con la Soget e la sua successiva proroga è illegittimo. «In queste ore sto proprio analizzando questo caso – spiega Cammarota – e penso che ci si potrebbe rifare agli articoli 4 e 5 della legge 2248 del 1865, allegato E. La stessa che ho richiamato anche per le controversie relative alle strisce blu». In pratica gli articoli citati da Cammarota sanciscono il potere di disapplicazione, da parte del giudice ordinario, di un atto amministrativo qualora quest’ultimo ne riscontri l’illegittimità. Tale potere nasce dall’esigenza di superare il vincolo di un atto amministrativo invalido che il giudice ordinario non può invalidare. Quindi il giudice potrebbe revocare il contratto e questo potrebbe consentire l’annullamento degli accertamenti emessi.

In ogni caso «il 13 aprile presenteremo mozioni e ordini del giorno e vedremo chi ha paura del Consiglio comunale», conclude Cammarota.

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