Soci, strano ruolo Non versano nemmeno un euro

Tra i saldi fotografati nel prospetto 2012, la voce più rappresentativa è senza dubbio quella svalutazione effettuata sui contributi pubblici di rimborso elettorali (192.425 euro) accantonati al 2011...

Tra i saldi fotografati nel prospetto 2012, la voce più rappresentativa è senza dubbio quella svalutazione effettuata sui contributi pubblici di rimborso elettorali (192.425 euro) accantonati al 2011 e che a seguito dell’entrata in vigore della legge 96/2012 (spending review) ne ha visto riproporzionati gli importi con tagli fino al 50%. Restano, comunque, al 31 dicembre 2012 ancora 117.606 euro di credito totale da incassare per la partita relativa alla competizione elettorale del 2010, unica ragionevole fonte di esistenza del movimento.

Aspetti curiosi del bilancio, sono diversi. Il primo sicuramente quello della presenza di una sopravvenienza attiva pari ad euro 38.127 (?) riferita ad un ignoto fornitore che prima aveva fatturato il suo servizio nel 2011 all’associazione per pari importo e poi - con l’ingresso della legge 96/2012 - ha deciso bonariamente non solo di soprassedere al suo incasso ma addirittura di annullare gli effetti del servizio reso stralciando la sua fattura. Il dubbio che si sviluppa da parte di un attento analista in tale circostanza è che il dato di 38.127 euro è stato rilevato dopo lo sviluppo di una serie di calcoli effettuati per la sua quadratura: infatti nel conto economico vi è una inspiegabile compensazione di partite (con la sopravvenienza passiva del contributo statale) severamente vietato dal codice civile (art 2423 ter del c.c.).

È probabile che tale aspetto sia sfuggito all’intera governance. Un secondo aspetto che comprometterebbe l’integrità della sua intera “piattaforma” (vale a dire le fasi di preparazione, elaborazione e conseguente approvazione previo parere rilasciato dagli organi di controllo). Infatti sia nella voce riferita al capitale sociale che in quella - eventuale - di contributo annuale da privati, non vi è riportato neanche un euro. Poiché i soci, consiglieri, i revisori, vengono legittimati nel loro status (codice civile e leggi speciali) solo se versano la quota statutariamente prevista. Ci si interroga su come abbia potuto un’associazione gestire la propria attività in mancanza dei suoi fondamentali presupposti ( soci). In definitiva se un socio non adempie a ciò che lo statuto gli impone (versare le quote) è come se non si fosse mai “tuffato nel conseguente status”, minando in tal guisa e inficiando tutti gli atti e adempimenti effettuati nel corso della vita della struttura.

* commercialista

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