Soccorsi lenti al santuario «Traditi dall’ambulanza»

Il responsabile del Saut: «È nuovissima, nessuno poteva prevedere il guasto» Polemiche dopo il malore alla 13enne: insufficiente un solo mezzo per la città

«C’è stato un guasto al motore non prevedibile, ma la sostituzione dell’ambulanza per il soccorso alla tredicenne, è stata effettuata nel minor tempo possibile». È così che, il responsabile Saut di Cava , Aurelio Vangone, giustifica il ritardo nei soccorsi alla ragazza di Castellammare di Stabia che, giovedì sera, è stata colpita da crisi epilettica all’interno del santuario di San Francesco. Gli operatori del “118”, in realtà, aveva regolarmente inviato l’ambulanza, in funzione solo da un mese, ma il mezzo ha avuto un’avaria lungo il percorso, fermandosi poco prima della stazione ferroviaria. Si è reso quindi necessario utilizzare un’ambulanza di supporto, che solitamente staziona a Salerno e che giovedì sera era invece a Cava. Si è perso del tempo per trasferire l’equipaggiamento da una parte all’altra, anche se gli operatori del soccorso hanno fatto il possibile per stringere i tempi. tanto che il responsabile del Saut, sottolinea che il ritardo sarebbe stato di circa trenta minuti, anche se per i familiari della giovane si è trattato di un’eternità. La richiesta di intervento al “118” sarebbe giunta alle ore 20,18, mentre l’ambulanza era impegnata a Sant’Anna per un paziente con “codice rosso” trasportato in ospedale. «Quando l’ambulanza stava rientrando nella sede di Pregiato - spiega Vangone – abbiamo ricevuto la segnalazione e attivato i soccorsi per il santuario. Ma l’ambulanza si è bloccata prima della stazione ferroviaria. Abbiamo dovuto chiedere il mezzo di supporto: il tempo necessario per spostare l’equipaggio e siamo comunque arrivati al santuario alle 20,50».

Ma a prendere in carico la 13enne aveva già provveduto un’ambulanza dell’Humanitas partita da Salerno. «Ho chiesto delucidazioni alla dottoressa Verderese, della centrale operativa 118 di Salerno – afferma il presidente del tribunale del malato, Carlo Russo – Mi ha spiegato come sono andati i fatti, confermandomi la richiesta di intervento alle 20.18, il guasto all’ambulanza, e l’attivazione dell’ambulanza dell’Humanitas dal porto di Salerno, lcostretta a percorrere l’autostrada per raggiungere Cava».

Già, perché ai vari “incidenti”, si è aggiunto anche quello della ex statale chiusa per frana. Ma a scatenare la rabbia dei familiari della ragazza e del responsabile del santuario, frate Luigi Petrone, era stata anche e soprattutto l’assenza di un’altra ambulanza in sostituzione di quella guasta. Fermo restando la professionalità nella gestione delle emergenze da parte dei responsabile della centrale operativa “118”, resta l’interrogativo: è possibile che una città di oltre 50mila abitanti, senza contare i visitatori, debba avere una sola ambulanza disponibile?

Annalaura Ferrara

©RIPRODUZIONE RISERVATA