Soccorsi in ritardo, caos in chiesa

Tredicenne colta da malore, ambulanza arriva dopo un’ora. La rabbia di fra Luigi: «Indignato»

L’ambulanza arriva dopo oltre un’ora e i fedeli, inviperiti, chiamano gli uomini delle forze dell’ordine. Invettive, urla e e caos, ieri sera, al santuario francescano, per qui soccorsi a una piccola fedele colta da malore giunti con un ritardo da record. Indignazione e proteste all’arrivo dei soccorritori di un’ambulanza dell’ospedale – distante poche decine di metri – allertata per prestare le cure a una 13enne di Castellammare di Stabia che, dopo l’evento del lancio dell’incensiere, è stata colta da una crisi epilettica e che è rimasta a terra per circa un’ora. Sono così finiti sotto accusa gli operatori del “118” che, secondo i presenti nel santuario, dopo essere stati allertati intorno alle 19.30, sono giunti soltanto alle 20,45. In rivolta le centinaia di persone, giunte con i pullman, che hanno preso parte alla festa della dedicazione del santuario, i cui festeggiamenti per celebrarne la riapertura al culto si terranno fino a domenica prossima.

«Siamo indignati – sbotta frate Luigi Petrone – Con una tredicenne svenuta e colpita da una crisi epilettica, dal “118” hanno risposto sia a me che al fratello della ragazzina che l’ambulanza era rotta. Siamo stati costretti a chiamare i carabinieri – aggiunge il frate – ma anche loro erano impegnati. Soltanto la guardia di finanza è giunta al santuario per mettere un po’ d’ordine e per verificare quale fosse il reale problema che ha impedito ai soccorritori di operare in fretta».

Intanto, nell’infinita attesa dell’arrivo degli operatori, attorno alla sfortunata ragazzina, affetta anche da una seria patologia, si è creata una calca indiscrevibile e i volontari della struttura religiosa hanno dovuto lavorare non poco per tenere la gente a distanza. La crisi epilettica pare abbia colpito la tredicenne proprio mentre i circa duemila fedeli si apprestavano a uscire. Pochi secondi e si è scatenato il caos. Quando l’immediato allarme lanciato al “118” non ha sortito gli effetti sperati, la situazione ha rischiato di degenerare. Il ritardo nei soccorsi ha fatto infuriare i familiari della ragazzina, ma non solo. Soprattutto perché, a un certo punto, non si riusciva a capire a chi rivolgersi. Solo l’arrivo dei militari della guardia di finanza della locale tenenza ha riportato un po’ d’ordine, ma è stato davvero difficile riuscire a contenere l’agitazione, le proteste e la rabbia dei presenti.

«È accaduta una cosa gravissima – ha continuato a ripetere padre Luigi Petrone, non riuscendo a capacitarsi – Non è concepibile sentirsi dire dai soccorritori che l’ambulanza è “scassata” davanti a una ragazzina che sta molto male. È stato terribile, a un certo punto non riuscivamo più a tenere a bada le migliaia di persone che erano accorse al santuario».

Annalaura Ferrara

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