Smog, l’ordinanza non basta Nuovo picco di polveri sottili

Dopo l’emissione dei divieti di circolazione le centraline continuano a segnalare lo sforamento dei limiti di inquinamento fissati dalla legge

I controlli antismog della polizia municipale non sono ancora cominciati. Quindi, nessuno è stato multato. Una settimana dopo l'ordinanza firmata dal sindaco Vincenzo De Luca, che blocca la circolazione degli autoveicoli e dei motoveicoli vecchi nelle fasce orarie principali, è impossibile dire se il Comune ha ingaggiato bene la battaglia contro le polveri sottili.
Certo, però, i dati non incoraggiano. Venerdì 20 dicembre, quando il bando è stato pubblicato, le centraline del pm10 a Pastena Monte e in via Vernieri segnavano rispettivamente 90 e 104 microgrammi (su un limite consentito di 50); il limite risultava violato per 82 e 67 giorni (su un massimo di 35 annui). In seguito questa situazione, già problematica, è andata solo peggiorando. Sabato 21 dicembre, le stazioni hanno fatto segnare 97 e 93 microgrammi. Domenica 22, salto a 105 e 101. Lunedì 23, picco a 123 e 120.
L'Arpac (Agenzia regionale per la protezione ambientale, responsabile dei controlli) non ha pubblicato i bollettini dei giorni successivi, ma la situazione dev'essere migliorata per le condizioni atmosferiche: il vento e la pioggia di martedì hanno spazzato l'aria, migliorando la situazione momentaneamente. Il ritorno della stabilità meteo, in combinazione con gli spostamenti di Capodanno, lascia prevedere una nuova impennata dell'inquinante. In materia, Salerno ha una storia consolidata.
Da anni, le polveri sottili impazzano e si fanno notare. Tante volte i famosi 35 sforamenti sono stati superati, senza che nessuno battesse ciglio. L'ordinanza in questione, dunque, è una novità assoluta. Allora, a parte il fatto che è stata già tolta dall'home page del sito istituzionale (ma si trova nella sezione dell'albo pretorio), sarà utile veramente?
L'ordinanza vieta la circolazione negli archi orari 9-12 e 16-19 ogni giorno ad alcune categorie di mezzi privati: autoveicoli a benzina Euro 0, motoveicoli e ciclomotori coi certificati rilasciati entro il 31 dicembre 1999, autoveicoli diesel Euro 0 ed Euro 1. «Tali divieti - precisa il documento - sono transitori e vanno applicati fino al sensibile miglioramento della qualità dell'aria».
I mezzi delle categorie suddette in città sono pochi. Gli uffici comunali non hanno dati, ma impressioni: «Pochissimi», dicono i dirigenti, riferendosi alle automobili. L'Aci ha un totale riferito al 2012: circa sedicimila vetture su 79mila. Sarebbe un venti per cento, ma prendiamo con le molle questa quota, perché molti veicoli vecchi vengono sostituiti nel corso di un anno, quindi nel frattempo il quadro è cambiato. Poi bisognerebbe considerare i motori "forestieri" e le quattro ruote. Forse, il Comune ci penserà a consuntivo.
In verità, gli amministratori avevano già valutato una seconda soluzione: bloccare il traffico totalmente in alcuni settori della città, quelli più esposti. Poi però, complice il periodo festivo e la necessità di orientare le risorse umane su altri aspetti, hanno preferito scegliere un intervento più morbido.
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